I quattro motoscafi di servizio sfuggiti ai tagli: "Il ministero ci ha chiesto solo delle auto". M5S denuncia abusi: il direttore generale ne usa uno ogni giorno per un tragitto da 10 minuti a piedi: "Così i cittadini non mi fermano per strada". La Corte dei conti indaga su altri utilizzi inappropriati
Non solo auto blu. A Venezia ci sono anche le barche blu. Nella città della laguna, per l’amministrazione comunale, sono a disposizione quattro motoscafi di servizio che sommati al parco auto costano 500 mila euro l’anno. E la loro esistenza è sconosciuta al ministero della Funzione pubblica. A denunciarne lo spreco è il consigliere comunale del M5s Gianluigi Placella che dopo aver esaminato i fogli di viaggio degli ultimi sette mesi, ha presentato un’interrogazione al sindaco Giorgio Orsoni. La questione sbarca anche in Parlamento: il deputato pentastellato Marco Da Villa presenta un’analoga interrogazione al ministro della Funzione pubblica.
Ma non finisce qui. La Corte dei conti apre un’inchiesta per verificare se ci sia stato o meno un utilizzo inappropriato delle barche blu di Ca’ Farsetti. Il M5s, dopo aver raccolto segnalazioni e foto di molti cittadini, ha passato al setaccio le schede di trasporto. Tra amministratori, “presunti” ospiti istituzionali, consiglieri diplomatici, dirigenti di aziende partecipate senza escludere qualche passaggio a due signore non identificate, nella rete dei Cinque stelle è finito un po’ di tutto. E non è stato facile risalire a chi ha utilizzato queste imbarcazioni. Il Comune, prima di consegnare la documentazione completa, aveva provato a rilasciarne una con nomi coperti: “Ci sono stati forniti fogli di viaggio con i nominativi sbianchettati – denuncia Placella – e solo dopo una nuova richiesta, ci sono stati consegnati senza omissioni”.
Nel 2011, il ministro veneziano Renato Brunetta aveva proposto alle amministrazioni pubbliche di censire il proprio parco auto. Il Comune di Venezia, eseguendo alla lettera la richiesta del governo, ha comunicato solo le autovetture blu che in quell’anno erano cinque (ora ridotte a tre) senza segnalare i quattro natanti di servizio. “Grave è la mancata presenza nella scheda di censimento degli autoveicoli dei 4 motoscafi. In una città come Venezia i motoscafi sono assimilabili alle macchine”. Fonti del Comune confermano che al governo è stata trasmessa soltanto l’informazione sulle autovetture: “Il ministero chiedeva quante auto avessimo a disposizione, e noi su quello abbiamo risposto”.
E in un nota il Sindaco specifica: “Questa Amministrazione sta adottando il principio del massimo contenimento nell’uso dei mezzi di servizio e nessun trasporto di componenti della giunta è avvenuto al di fuori delle disposizioni contenute nei regolamenti comunali. Oggi il parco vetture – continua la nota – è composto da tre macchine (una di queste segna 270 mila chilometri) e tre barche di cui una trasferita a costo zero dal Casinò di Venezia al Comune, oltre a un piccolo furgone”. “Sulla vicenda – aggiungono dal municipio – risponderemo punto su punto, per quanto segnalato dal M5S, davanti al consiglio comunale”.
A finire sotto la lente dei grillini è il direttore generale, Marco Agostini, che per muoversi da casa sua a Ca’ Farsetti, quotidianamente, usa il motoscafo blu. Risultano 157 spostamenti in sette mesi per un percorso di appena un chilometro, dieci minuti a piedi. “Lo faccio per non essere fermato dalla gente”, risponde Agostini alle contestazioni dei pentastellati. Il Sindaco Giorgio Orsoni – si legge nell’interrogazione – avrebbe usato l’imbarcazione per raggiungere il suo studio professionale. Al vaglio anche i viaggi di alcuni amministratori che hanno utilizzato le barche per raggiungere il Comune: Ugo Bergamo, assessore alla Mobilità, viene registrato per ben 167 volte. Nei fogli di trasporto risultano anche alcuni ospiti dell’amministrazione comunale. Compaiono l’ex consigliere comunale e attuale Presidente di VM&E (Venezia Marketing & Eventi S.p.a) società partecipata dal Casinò di Venezia, Piero Rosa Salva, l’ amministratore delegato del Casinò, Vittorio Ravà e il deputato Pd Andrea Martella.
Passaggi in barche blu sono stati offerti al Patriarca Francesco Moraglia (per il quale c’è un accordo di turnazione tra i vari enti) e 17 al consigliere diplomatico Antonio Armellini. E a bordo dei natanti sono state registrate anche due donne non identificate. Il deputato del M5s Marco Da Villa riprende la denuncia del consigliere comunale e interroga il ministro della Funzione pubblica per sapere se, per tutti i tragitti registrati nei fogli di viaggio, esistano le condizioni previste dalla legge. Da Villa chiede anche se la “Presidenza del Consiglio e il Ministro della Funzione Pubblica, responsabili per il censimento delle auto di rappresentanza degli enti della pubblica amministrazione, sappiano che il Comune di Venezia ha omesso di denunciare la presenza di quattro scafi”.
Secondo una stima, si legge nell’interrogazione del deputato, il costo complessivo dei mezzi di rappresentanza si aggira intorno a 500mila euro l’anno. A valutare se ci sia stato un abuso nell’utilizzo delle barche di servizio del Comune sarà la Corte dei conti, che ha aperto un fascicolo per verificare eventuali profili di danno erariale.