Un bambino di nove anni è morto in Romania nel Febbraio 2014 mentre tornava a casa da scuola. E’ morto asfissiato dalle esalazioni da un pozzo di gas metano non protetto.

Si chiamava Marian Furcelea.

Il pozzo è della Omv, ditta petrolifera la cui sede centrale è a Vienna, Austria e sorge a 300 metri dalla casa della famiglia Furcelea.

L’autopsia ha rivelato che la morte di Marian è stata causata da un edema polmonare tossico ed avvelenamento acuto provocato da gas. La Omv non ha neppure mandato un telegramma o un messaggio di condoglianze alla famiglia del bambino morto.

Visto che il pozzo non era stato circondato da un recinto, come previsto dalle regole dello Stato rumeno, la famiglia Furcelea ha deciso con coraggio di denunciare la Omv Petrom per negligenza.

Il sistema gli si è rivoltato contro.

Invece di stare dalla sua parte, la polizia ha fatto un interrogatorio al padre di Marian, Christian Furcelea, per avere fatto delle foto al pozzo incriminato mentre mettevano i recinti due settimane dopo la morte di Marian, il sindaco l’ha minacciato, il suo telefono è stato messo sotto sequestro, e adesso la Omv di Vienna ha deciso di denunciare il padre di Marian.

E perché la Omv di Vienna vuole denunciare Mr. Furcelea? Per negligenza!

Perché secondo il pensiero contorto della Omv Mr. Furcelea senior non si è premurato di accompagnare lui stesso suo figlio a scuola.

Il mondo alla rovescia!

E cosi, Mr. Furcelea si è presentato presso gli uffici per la protezione dell’infanzia per dare la sua versione dei fatti. E’ stato picchiato e mandato all’ospedale. I medici si rifiutano di scrivere sulla sua diagnosi delle percosse ricevute. 

Il giornalista che l’ha intervistato, l’ha trovato in ospedale.

L’attuale ministro rumeno per l’energia è un ex manager della filiale rumena della Omv, detta Omv Petrom.

Qui foto correlate alla vicenda, link e indirizzi email della OMV.

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