A Saronno un uomo è stato trovato dai carabinieri riverso in una pozza di sangue. Nell'appartamento c'era anche il figlio Luca, pregiudicato di 46 anni, che non ha saputo dare spiegazioni sull'accaduto
Ucciso a coltellate in casa. Al suo fianco c’era il figlio, che non ha saputo dare spiegazioni e, dopo essere stato interrogato, è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario. E’ accaduto a Saronno, in provincia di Varese, dove martedì sera il pensionato Andrea Alberti, 86 anni, è stato trovato riverso a terra in una pozza di sangue. A chiamare i soccorsi è stato Luca, il figlio di 46 anni, che si trovava nell’appartamento quando sono intervenuti i carabinieri. L’uomo, pregiudicato che conviveva da anni in modo turbolento con il padre, è stato portato in caserma ed è stato interrogato a lungo dai militari e dal pm di turno. Poi è arrivato il fermo.
Quando sono entrati nell’appartamento in via Santuario, poco dopo le 20, i carabinieri hanno trovato il corpo della vittima. Vicino a lui il figlio, che non ha saputo fornire spiegazioni sull’episodio. Secondo gli accertamenti condotti dal medico legale, il pensionato è stato colpito con cinque coltellate di cui almeno una, all’addome, è stata fatale. I carabinieri hanno portato avanti i rilievi fino alla tarda serata nelle stanze dell’appartamento, che non erano a soqquadro.
Padre e figlio – la madre è morta alcuni anni fa – vivevano insieme in un condominio di fronte al santuario cinquecentesco della Beata Vergine dei Miracoli di Saronno ma non erano in buoni rapporti. I litigi tra i due si susseguivano frequenti e le discussioni spesso erano provocate da motivi economici: Luca Alberti, disoccupato, viveva grazie ad alcuni lavori saltuari e alla pensione del padre.