Davanti all’immagine di un Paese disperato che arriva a vendersi pure le auto blu su eBay, il celebre sito di aste online rilascia un comunicato stampa autocelebrativo che stride completamente con la drammaticità della situazione: “eBay è lieta di ospitare un canale di vendita della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la dismissione delle auto blu in eccesso nella Pubblica Amministrazione”. E poi un vero e proprio spot pubblicitario: “Questa decisione da parte della Presidenza del Consiglio conferma il valore di eBay come Partner affidabile e sicuro per tutti gli operatori che decidono di entrare nel mercato dell’eCommerce, passando per il più grande marketplace online italiano. Da sempre eBay, leader di mercato, sostiene e promuove lo sviluppo del commercio elettronico in Italia, un mercato in crescita che offre grandi opportunità per tutte le aziende e per i consumatori”.
Tale fierezza farà piacere alla parte di pubblico che crede veramente in questa operazione come forma di risparmio da parte dello Stato italiano. In realtà, come ha anticipato ilfattoquotidiano.it, si tratta solo di un’operazione di marketing, visto che il governo si prepara a comprare altre 1300 auto blu.
Ciò che sfugge ad eBay è che l’operazione non è, come crede, a favore della sua immagine, ma di quella di Renzi. La scelta di fare l’asta su eBay non è tanto per l’affidabilità del partner e tutte le belle parole spese a proprio favore nel comunicato, ma è perfettamente in linea con lo stile comunicativo 2.0 del Premier. Fra un tweet e una slide, la scelta di aprire un negozio della Presidenza del Consiglio dei Ministri su ebay è perfettamente coerente.
Forse troppo occupati nel guardarsi allo specchio, quelli di eBay hanno dimenticato di coordinare accuratamente la loro comunicazione. Ma la velocità di Twitter non perdona la disorganizzazione. L’abbiamo visto recentemente con Letta e l’ambasciatore inglese sul pranzo con Grillo e Casaleggio. E così anche eBay si è incartato sul social network.
In serata ho chiesto con un tweet ad eBay se avrebbe incassato le commissioni dalla vendita delle auto blu dello Stato all’asta, riferendomi alla straordinarietà dell’evento che andrebbe considerato drammatico. Mi sembrava sensato che, dopo il ritorno pubblicitario derivante dall’operazione, eBay rinunciasse al suo guadagno con un gesto solidale verso un Paese in difficoltà e col quale ha avuto anche qualche problemino con le tasse.
Dopo alcune ore la risposta di eBay in un tweet.
@marcodecade il venditore deve pagare una Tariffa d’inserzione (9 euro) e una Commissione sul valore finale (35 euro) http://t.co/b4C3UvEj22
— eBay.it (@eBay_Italia) 27 Marzo 2014
Quindi, eBay tratterà lo Stato italiano come un cliente qualunque. Legittimo per un’azienda, certo, ma sicuramente poco brillante dal punto di vista della sua immagine.
Dopo qualche minuto infatti, forse capendo l’insinuazione nella mia domanda, arriva un mezzo passo indietro con un nuovo tweet rivolto a un utente (@DaniPitarresi) che ha partecipato alla conversazione fra me e @eBay_Italia.
@DaniPitarresi eBay ha deciso di devolvere a un’associazione benefica una cifra raccolta dalle tariffe e commissioni sulla vendita. Grazie!
— eBay.it (@eBay_Italia) 27 Marzo 2014
Per correttezza twitto la nuova risposta di eBay riferendo che il sito devolverà parte del guadagno derivante dalla vendita delle auto blu ad un ente benefico.
A questo punto la società di aste online deve essersi resa conto della gaffe e della diversa realtà con la quale ha a che fare in queste ore, essendo questa almeno ufficialmente non un’operazione di marketing ma una manovra dovuta alla crisi del nostro paese. Così, probabilmente dopo una rapida consultazione interna, eBay cerca di correre ai ripari e mi scrive:
Ciao @marcodecade devolveremo tutte le tariffe e commissioni sulla vendita a un’associazione benefica. Grazie per la tua attenzione!
— eBay.it (@eBay_Italia) 27 Marzo 2014
Ufficializzando che quindi, in maniera solidale (ma non tanto spontanea), eBay rinuncerà non solo in parte o per niente come detto nel giro di un’ora, ma a tutto il suo guadagno che deriverà dalla vendita all’asta delle auto blu, devolvendolo in beneficenza.