“In Italia finora è mancata una politica industriale”. Per questo il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi ha annunciato che “nelle prossime settimane verrà avviata la costruzione di una task force composta da economisti, politologi, e in generale persone che riescano a creare un industrial compact italiano sulla falsariga di quello europeo”.
L’avvio di un piano industriale si inserirà – ha sottolinea Guidi in un’audizione alla Camera – nella linea dei provvedimenti già annunciati dal governo, come: la riduzione dell’Irap, la correzione del rimborso dei debiti della Pubblica amministrazione, “che tanto ha pesato sui bilanci delle Pmi”. EMa anche l’eliminazione di “alcune rigidità del mercato del lavoro”. Guidi ha poi elencato gli obiettivi ambiti di intervento sui quali sarà articolato l’italian compact. Il governo punta in primis al rilancio degli investimenti e al miglior accesso al credito. Non solo, l’obiettivo è quello di ridurre i costi dell’energia e avviare politiche ambientali sostenibili; oltre che una sforbiciata agli oneri burocratici, e un forte slancio verso la digitalizzazione.
Secondo il ministro per compiere il primo passo in questa direzione, c’è bisogno di “una grandissima opera di sburocratizzazione: il nostro è un Paese che ne ha un drammatico bisogno”. Guisi, davanti alle commissioni riunite Attività produttive di camera e Senato, si è poi soffermata sulla questione delle piccole e medie imprese. “Sicuramente il Fondo di garanzia per le pmi è uno strumento potentissimo” e “se ce ne fosse bisogno il governo è pronto a finanziarlo con ulteriori 500 milioni”, ha aggiunto. E ancora, “il calo delle bollette del 10% a favore delle pmi, annunciato dal governo Renzi, dovrebbe dispiegare i suoi effetti “entro la fine del 2015”.