“Mio nonno, che era un cacciatore siberiano, mi diceva che i politici sono come cani da caccia. Rispondono tutti a un diverso fischietto: la finanza, il potere”. Lo afferma lo scrittore Nicolai Lilin, autore del bestseller “Educazione Siberiana”. Lilin parla di Putin e della guerra psicologica nei confronti dell’Ucraina: “Molti di noi russi si trovano divisi tra la propria cittadinanza e la propria nazionalità. L’intervento di Putin per noi è niente; è un intervento di prima entrata, è un test militare. Non credo che Putin intenda fare della Crimea un’altra Cecenia. Putin vorrebbe evitare la guerra, non è una persona stupida. Lui ha risolto in maniera dura la questione cecena e per questo non vorrà fare la stessa fine con l’Ucraina. In questo momento manca una politica interna chiara”. E aggiunge: “In Ucraina i nazionalisti ed i ribelli fanno fotografie con armi che arrivano dall’America. I russi hanno un sentimento di vicinanza nei confronti dei russi di Crimea”

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