Banca Carige chiude il 2013 con una perdita di 1,76 miliardi, contro i 23,5 milioni di utile registrati l’anno precedente, dopo rettifiche sul portafoglio crediti per 1,09 miliardi. Le misure contenute nel piano industriale dell’istituto consentiranno “il ritorno a un livello di utile adeguato” solo a partire dal 2016 “fino al raggiungimento di un risultato netto di 219 milioni nel 2018. Lo si legge nella nota con cui la banca conferma che il piano industriale prevede l’accorpamento di 80-90 filiali, 600 esuberi da realizzarsi con esodi incentivati e pensionamenti e l’assunzione di 150 giovani con contratto di apprendistato e l’estensione del part time.
La banca ligure, che ha beneficiato della contabilizzazione delle nuove quote partecipative detenute in Banca d’Italia per circa 300 milioni, ha fissato in 800 milioni l’importo dell’aumento di capitale, da eseguire a giugno. Il cda ha pertanto stabilito di utilizzare completamente la delega dell’assemblea sull’ammontare della ricapitalizzazione che sarà uno dei “presupposti essenziali per l’esecuzione del nuovo piano strategico” 2014-18. Una parte dei fondi, 90 milioni, dovrà essere dirottato sulle assicurazioni. Proprio su questo si è concentrata l’ispezione Ivass (l’authority che vigila sulle assicurazioni) su Carige Vita Nuova e su Carige Assicurazioni, che ha fatto emergere per entrambe le controllate “risultanze sfavorevoli“.
Per quanto riguarda Carige Vita Nuova i rilievi dell’ispezione sono “ascrivibili al persistere di carenze nei sistemi di governo e controllo che accrescono l’esposizione della Carige Vita Nuova a rischi di carattere operativo, reputazionali e strategici”. Tali fattori di rischio “hanno contribuito al deterioramento della situazione patrimoniale e alla conseguente riduzione del margine di solvibilità corretto del Gruppo Assicurativo al di sotto del requisito minimo”. Per Carige Assicurazioni i rilievi sono legati “al persistere di carenze nei sistemi di governo, di gestione e di controllo dei principali rischi aziendali che hanno determinato il deterioramento della situazione economico-patrimoniale ed il conseguente venir meno delle condizioni d’esercizio”.
L’Ivass ha rilevato “un’insufficienza degli attivi posti a copertura delle riserve tecniche e la riduzione del solvency ratio al 48%, a fronte di un coefficiente del 120% imposto” dall’authority. Ad entrambe le compagnie è stato notificato un atto di contestazione da cui potrebbero scaturire, all’esito del procedimento, multe per gli organi di vertice. Tra le misure correttive imposte figura la richiesta di “un rafforzamento patrimoniale” di Carige Assicurazioni “non inferiore a 92 milioni” necessario per “ripristinare le condizioni d’esercizio della Compagnia”, aumento approvato ieri dal Cda di Banca Carige e i cui effetti sono stati contabilizzati nel bilancio 2013 dell’istituto ligure.