Editoriale di Marco Travaglio, che esordisce citando il caso di Uli Hoeness, presidente del Bayern Monaco, il quale, condannato per frode fiscale, si è scusato in lacrime e si è dimesso: “Al processo, come già era capitato ad altri campioni come Boris Becker e la moglie Steffi Graf, s’è beccato 3 anni e mezzo. Non ha fatto appello, “in linea con la mia idea di decenza, condotta e responsabilità personale”. In Germania si usa così“. Inevitabile la menzione di Silvio Berlusconi: “Mentre Hoeness piangeva e preparava lo spazzolino per la galera, Berlusconi rideva e annunciava: “Sarò lieto di esser capolista alle Europee in tutte le circoscrizioni”. Ecco, lui è lieto. E pazienza se è stato condannato a 4 anni per una frode da 360 milioni, quasi tutti prescritti. Ora attende i servizi sociali. Perchè da noi un evasore non va in galera neppure se insiste e prende a calci il portone: viene respinto dalle leggi fatte per gli evasori, anzi spesso dagli evasori o dai loro avvocati e commercialisti“. Il vicedirettore de Il Fatto Quotidiano spiega: “In Italia i carcerati per reati fiscali sono pochissimi in confronto col resto del mondo. Nelle nostre affollatissime prigioni, i detenuti per crimini economici e fiscali sono 156. In Germania 8.601“. E cita il caso del presidente del Cagliari, Massimo Cellino: “Voleva comprare il Leeds. Evidentemente è debole in geografia e non sa che Leeds è nello Yorkshire, in Inghilterra. Lui credeva fosse in Italia, infatti ci è rimasto male quando la Football League britannica gli ha detto che non può prendere il Leeds perchè ha una condanna in primo grado in Italia per 400 mila euro di imposte evase col suo yacht comprato negli USA”. E commenta: “Nelle carceri USA la metà è dentro per traffico di stupefacenti, l’altra metà sono colletti bianchi. Negli Usa, fra il 2000 e il 2007, gli evasori finiti in carcere sono stati 11.691. I colletti bianchi incarcerati in Italia sono 1/6 degli olandesi,1/10 degli svedesi, inglesi e norvegesi, 1/22 dei turchi. Noi gli evasori non li chiamiamo ladri, ma furbetti“