Il sottosegretario all'Ambiente Silvia Velo ha risposto in Aula ad un'interrogazione del Movimento 5 Stelle a prima firma Patrizia Terzoni. Dopo la notizia dell'inchiesta sulle procedure di affidamento, progettazione e realizzazione del sistema di tracciabillità dei rifiuti, l'esecutivo ha deciso di interrompere l'accordo con la società. E se ci sarà rinvio a giudizio, il ministero si costituirà parte civile"
“La Selex, senza informare il ministero dell’Ambiente, ha subappaltato parte del servizio del Sistri a un’altra società. E questo è motivo di risoluzione del contratto“. È, in sintesi, quanto ha dichiarato il sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo rispondendo in Aula a un’interpellanza presentata dai deputati del Movimento 5 Stelle (a prima firma Patrizia Terzoni) sulla vicenda “dell’esecuzione, da parte della Guardia di finanza, di quattro arresti nell’ambito dell’inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Napoli sulle procedure di affidamento, progettazione e realizzazione del sistema di tracciabilità dei rifiuti Sistri. “All’esito delle indagini”, ha continuato Velo, “se ci sarà il rinvio a giudizio degli imputati, si procederà a chiedere alla presidenza del Consiglio di costituirsi parte civile nel processo. Nel contratto viene previsto che l’azienda (vincitrice dell’appalto; Ndr) può subappaltare solo tramite autorizzazione, previo annullamento del contratto. La Selex però non ha mai fatto pervenire al ministero nessuna autorizzazione”.
Soddisfatto il Movimento 5 stelle. “Avevamo chiesto – hanno dichiarato i deputati della Commissione Ambiente, – se fosse vero che i subappalti realizzati da Selex non sarebbero stati comunicati e autorizzati dal Ministero”. E il sottosegretario ha risposto che “Selex non ha mai presentato al ministero istanza di autorizzazione per l’affidamento delle attività a Viasat” e “questa è causa di risoluzione del contratto“. Addirittura prima dell’interpellanza “il ministero non aveva avuto conoscenza di tale affidamento”. “Cioè – hanno sottolineato i deputati – siamo stati noi a far avere questa notizia al ministero”.
Il sottosegretario ha poi precisato che “sono stati chiesti immediatamente alla Selex i dovuti chiarimenti e sarà cura di questa amministrazione acquisire dall’Avvocatura generale dello Stato un parere sulle iniziative da assumere, anche ai fini appunto della risoluzione del contratto”. Finalmente – hanno dichiarato i pentastellati della commissione Ambiente – un po’ di chiarezza sulla giungla di contratti e subappalti che hanno reso il Sistri inapplicabile ed eccessivamente oneroso. La tracciabilità dei rifiuti è fondamentale, ma in questo modo sta diventando un incubo per le migliaia di piccole e medie imprese del settore dei rifiuti”.
LA PRECISAZIONE DI VIASAT: “MAI OTTENUTI SUBAPPALTI DA SELEX PER SCATOLE NERE”
In relazione alla risposta del sottosegretario all’Ambiente a un’interpellanza urgente di alcuni deputati del Movimento 5 Stelle, riportata da alcuni organi di stampa in queste ore, la società Viasat Spa ribadisce che, contrariamente a quanto erroneamente riportato, non ha mai ottenuto un sub-appalto da Selex, società del Gruppo Finmeccanica, poiché non produce per conto terzi. Ci preme sottolineare come Viasat, nonostante abbia offerto in più occasioni la disponibilità ad utilizzare le proprie tecnologie e soluzioni disponibili e consolidate negli anni, “non abbia effettivamente ottenuto l’incarico”. Inoltre, si precisa che venne commissionata, limitatamente al 2011 e per rispettare le tempistiche stringenti di consegna delle forniture di Black Box Sistri, progettate e ingegnerizzate da Selex Sema e Drs, una parziale attività di assemblaggio di tali dispositivi alla Elem Spa, specializzata nella produzione di Box Telematiche per conto terzi. Quanto sopra a tutela del marchio Viasat, inopportunamente inserito in un contesto con connotazioni fortemente negative, riservandoci ogni azione risarcitoria per i danni patiti e patenti nei confronti dei responsabili di affermazioni diffamatorie.
Viasat S.p.A.