Cultura

Teatro, basta con i posti riservati agli scrocconi

Gli scrocconi. Siamo ormai arrivati a 150 repliche di enorme e lusinghiero successo per il mio RIII-Riccardo terzo, abbiamo attraversato lo stivale in lungo ed in largo, in provincia, nelle grandi città, incontrando pubblici molto eterogenei, molti giovani, quasi sempre relegati, tranne qualche eccezione, nelle ultime file o in piccionaia, teatri ben tenuti ed altri disastrosamente in stato di degrado, insomma una mappatura teatrale del Paese… l’unica cosa che abbiamo sempre trovato invariata in tutti i teatri, è la presenza di posti riservati alle cosiddette autorità.

Facendo con il mio assistente, che capisce di numeri molto più di me, un calcolo abbastanza accurato, siamo arrivati alla conclusione che, sommando tutte le repliche, calcolando una media a replica di 20 posti riservati, e ci siamo tenuti stretti, alle suddette autorità, il nostro spettacolo, da solo, avrebbe fatto incassare ai teatri circa 95.000 euro in più. Continuando i nostri calcoli, e calcolando circa 200 compagnie di giro, includendo prosa, musical ed escludendo la lirica ed il balletto, arriviamo ad una cifra di mancati incassi di 1.900.000 euro!

Ma chi ha deciso che personaggi di spicco, vip, autorità non debbano pagare per usufruire di uno spettacolo? Non dovrebbero essere proprio loro, dando l’esempio, ad aiutare la cultura di questo Paese a sopravvivere? In televisione politici, assessori, di ogni colore politico, si riempiono la bocca con la parola cultura, difesa del nostro patrimonio culturale, e poi sono loro in primis a “scroccare” il posto? Peraltro le poltrone riservategli nei teatri sono le migliori, i palchi reali, spesso arrivano in ritardo e non sono minimamente interessati a ciò che vedranno, danno la chiara sensazione di fare atto di presenza per dimostrare che il teatro sia per loro una passione vera

Sempre con il mio assistente Massimo, siamo arrivati alla conclusione che, su 100 euro destinati dallo Stato ad un teatro pubblico, solo 20-25 finiscono sui palcoscenici, i restanti si dissolvono in tutto quello che serve a gestire il teatro stesso. Le paghe degli attori e dei tecnici di teatro sono costantemente diminuite nel corso degli anni, chi fa tournée oggi riesce a mettere da parte, calcolando che si deve pagare vitto e alloggio, circa 30-40 euro al giorno, e si prevedono ulteriori tagli.

Io, lo dico e me lo dico in continuazione, sono un uomo fortunato, non posso lamentarmi, vivo bene, faccio il mestiere che amo, ho la fortuna di fare anche cinema e televisione, sono nato benestante e quindi, per me e per tutti quelli come me cambia poco, ma non voglio e non posso arrendermi davanti ad un Paese che affonda e che lascia affondare la sua anima, la sua cultura!

Lancio una proposta a chi ci governa: ELIMINARE per legge i posti riservati alle autorità per gli spettacoli dal vivo e destinare i soldi risparmiati alla riduzione del costo medio dei biglietti per i normali paganti ed in particolare per giovani e giovanissimi che, magari, potrebbero vedere gli spettacoli non solo dalle piccionaie. Io conto uno, ma se ci facciamo sentire, e mi rivolgo anche a direttori di teatri, attori, registi, macchinisti, intellettuali, a tutti coloro che frequentano ed hanno passione per il teatro, FATEVI SENTIRE!