Si ferma al San Paolo la lunga marcia della Juventus, imbattuta da 22 giornate. Il Napoli vince 2-0, resta a 6 punti dal secondo posto e si porta a +9 dalla Fiorentina, bloccata nel pomeriggio sullo 0-0 dalla Sampdoria. Notte perfetta per la squadra di Benitez che in 90 minuti rifila ai bianconeri più gol di quanti ne avessero subiti nelle ultime sei partite (uno) a conferma di un potenziale inespresso, soprattutto contro le piccole, che provocherà rimpianti a fine stagione. Male la squadra di Conte, mai capace d’impensierire seriamente Higuain e compagni e ora in attesa del recupero di Roma-Parma per capire se il fiato giallorosso sul collo è reale o meno. Della serata ‘no’ dei bianconeri ne ha risentito lo spettacolo in una gara (quasi) a senso unico, gestita con autorità dai partenopei che da questa domenica hanno in ghiacciaia almeno i preliminari di Champions League.
Che non fosse un Napoli-Juventus come ai tempi di Maradona e Platini era chiaro. E neanche una sfida da prime della classe, come all’andata quando sull’erba dello Stadium si presentarono entrambe a quota 28 punti. Da quella netta vittoria, gli uomini di Conte hanno iniziato a scavare il vantaggio di 20 punti con il quale i bianconeri sono arrivati al faccia a faccia. Impercettibili al San Paolo, dove gli azzurri controllano fin dal primo tocco. La Juve trema subito per il ginocchio di Vidal, poi rischia di cadere sotto i colpi di Callejon e Hamsik ma Buffon è pronto in entrambi i casi. Dopo 148 giorni il centrocampista slovacco trova anche il gol, ma in fuorigioco. La Juve non riesce a passare da Pirlo, che nella prima mezz’ora tocca un pallone in fase di costruzione e calcia una punizione, sbagliando entrambi in maniera grossolana. Il Napoli invece si muove come piace a Benitez: pressing alto, esterni che viaggiano sulle fasce, Goulham e Henrique spesso a supporto della fase offensiva e il solito Higuain a svariare su tutto il fronte d’attacco.
E alla fine il gol arriva, nel modo che più piace al tecnico spagnolo. Al 36esimo, con la Juve in dieci (Chiellini fuori per cambiare la maglia), gli azzurri si distendono sulla fascia destra. Palla a Insigne che rientra e inventa per Callejon, in leggero fuorigioco: Asamoah è in ritardo sulla diagonale, lo spagnolo spara verso Buffon che questa volta può nulla. Uno a zero. Non è Juve senza il radar di Pirlo, così come non è Juve senza Tevez. L’assenza dell’Apache pesa, eccome. Osvaldo e Llorente, giocano troppo vicini, le (poche) sponde per i centrocampisti sono spesso imprecise e non accorciano. Così con Pirlo che non imposta, il baricentro dei bianconeri si abbassa, i due attaccanti non trovano mai un guizzo, né aprono varchi in favore dei compagni. I gol mancano da tempo: Llorente non segna dal 2 marzo, Osvaldo da febbraio.
La prima vera occasione per i bianconeri arriva quando Orsato sta per fischiare l’intervallo grazie a un cross di Lichtsteiner sul quale Osvaldo prova la sforbiciata. Un colpo a effetto riuscito due volte in maglia Roma, altri tempi e altro risultato. Conte deve aver rivisto la gara dell’andata, quando il Napoli venne schiacciato dal duo Vidal- Isla e al 50esimo manda dentro l’ex Udinese per Asamoah, spostando Lichtsteiner a sinistra. E la Juve si accende subito da quel lato, grazie a un fitto scambio tra i due connazionali ma Reina è attento e sporca per la prima volta i guanti, al 53esimo. I bianconeri sono più dinamici, il Napoli è più prudente ma sei minuti dopo vanno vicini al raddoppio con una punizione di Goulham, salvata ancora da Buffon con l’aiuto della traversa. Il tecnico leccese annusa il momento e prova a mettere benzina nel motore inserendo Marchisio e Vucinic per Pogba e Osvaldo, anonimi. A 13 minuti dalla fine, il montenegrino, alla prima palla giocabile, mette Isla davanti a Reina con un assist perfetto ma Goulham – in serata straordinaria in fase difensiva – toglie tempo e pallone all’ala cilena.
Gol sbagliato, gol subito: la regola è immortale. Hamsik invitato da Pandev perdona la Juventus al 77esimo (una rarità: dal 2008 a oggi ha segnato 6 volte alla Vecchia Signora) e qualche secondo dopo lascia il posto a Mertens. Il belga non è in vena di regali e tre minuti dopo mette il sigillo con un gran diagonale a chiudere l’assist disegnato con il compasso ancora da Pandev. E’ il gol della resa per la Juve, che compromette molto poco sulla strada dello scudetto ma complica quella verso i 100 punti. Una sconfitta da dimenticare in fretta. In settimana si va a Lione: in Europa League non c’è nulla da gestire, né serate storte indolori.
IL TABELLINO
Napoli (4-2-3-1): Reina, Henrique, Fernandez, Albiol, Ghoulam, Inler, Jorginho, Callejon (88’ Dzemaili), Hamsik (78’ Mertens), Insigne, Higuain (72’ Pandev). All.re Benitez.
Juventus (3-5-2): Buffon, Caceres, Bonucci, Chiellini, Lichtsteiner, Asamoah (50’ Isla), Vidal, Pirlo, Pogba (61’ Marchisio), Llorente, Osvaldo (68’ Vucinic). All.re Conte.
Marcatori: 36’ Callejon, 80’ Mertens
Note: Ammoniti: Inler, Lichtsteiner, Bonucci, Henrique (N), Vidal
LA CLASSIFICA DI SERIE A DOPO LA 31° GIORNATA
31/a giornata, la classifica Torino, 30 mar. (LaPresse) – La classifica del campionato di Serie A dopo gli incontri odierni validi per la 31/a giornata. Juventus 81 punti; Roma 70; Napoli 64; Fiorentina 52; Inter 48; Parma 47; Atalanta 46; Lazio 45; Verona 43; Torino e Milan 42, Sampdoria 41; Genoa 39; Udinese 35; Cagliari 32; Chievo 27; Bologna 26; Livorno 24; Sassuolo 21; Catania 20.
Roma, Inter, Parma, Udinese, Livorno e Catania hanno una partita in meno.