È partita nel Campus Bio-Medico di Roma e in quello di Milano la mappatura dei geni all’origine dell’autismo, un passo avanti fondamentale nella ricerca di nuove terapie personalizzate per la cura del disturbo di cui soffre ormai un bambino ogni 88 nascite. Lo rende noto il Campus Bio-Medico di Roma, ricordando che i numeri del disturbo sono in costante crescita: trent’anni fa i casi diagnosticati erano in un rapporto di 1 a 10 mila. “Un boom – precisa – spiegabile in parte con il perfezionamento delle diagnosi, ma motivato dagli esperti anche con l’innalzamento dell’età del concepimento o la possibile esposizione in epoca prenatale a fattori ambientali come infezioni virali”.
Gli esperti si sono focalizzati sul genoma dell’individuo con l’obiettivo di individuare più precocemente la patologia, per la cui diagnosi lo strumento fondamentale rimane l’osservazione comportamentale. Nei laboratori del Campus Bio-Medico a Roma e Milano si sta procedendo all’analisi dei campioni di Dna di bambini affetti da autismo, con una tecnica innovativa, conosciuta come Array-CGH (Comparative Genomic Hybridization).
“La mappatura del Dna con Array-CGH – spiega Antonio Persico, Direttore del Laboratorio di Psichiatria Molecolare e Neurogenetica dell’Università Campus Bio-Medico di Roma – ci permette d’individuare parti mancanti o parti in eccesso del codice genetico di una persona con una sensibilità cento volte superiore alle vecchie mappe cromosomiche, alla ricerca di quegli ‘errori’ che ci permetteranno in futuro diagnosi più precoci e terapie più efficaci”.
A una mappatura più dettagliata potrà presto seguire il sequenziamento dell’intero genoma a Milano, processo in grado di verificare se le istruzioni che contiene sono scritte correttamente oppure il codice nasconde errori. Il Campus conclude ricordando che dal 1° aprile al 19 aprile si svolge la Campagna nazionale per sostenere le ricerche dell’Università Campus Bio-Medico di Roma con un sms al numero 45507.