Benito Mussolini non è più cittadino onorario di Torino. Dopo un dibattito in Sala rossa, la mozione di revoca ha ottenuto la maggioranza assoluta, con 29 voti favorevoli, 3 contrari e 5 astenuti. Si sono espressi contro la mozione i consiglieri di Fratelli d’Italia e Angelo d’Amico (Forza Italia). Si sono astenuti gli esponenti di Ncd e della Lega Nord. Però proprio i consiglieri del Carroccio sono stati protagonisti di una protesta con bandiera e inno comunisti. “Ci sono questioni più urgenti per i cittadini”, ha detto il capogruppo Fabrizio Ricca, che ha ricordato come Torino ancora oggi dedichi uno dei suoi corsi all’Unione Sovietica. Il consigliere radicale Silvio Viale ha replicato esibendo sul petto un stella di David.
La questione era stata sollevata un paio di settimane fa con la presentazione di una mozione di Pd e Sel. Il registro dei cittadini onorari di Torino era stato perso e per 90 anni tra i titolari del massimo riconoscimento assegnato dalla città ai non residenti era rimasto il duce. La delibera con la quale, nel 1924, Mussolini era diventato torinese onorario era riemersa dall’Archivio storico.
L’Associazione nazionale dei partigiani aveva invitato “i propri iscritti e militanti ad accertare, con un’attenta verifica, se altri comuni” oltre Torino e Torre Pellice (Torino) avessero conferito un analogo riconoscimento. “La cittadinanza onoraria è un grande riconoscimento e a Torino è stata, giustamente, conferita a persone che si sono battute con determinazione e coraggio per la libertà, per la democrazia, per il progresso. Persone che non possono condividere tale riconoscimento con chi ha instaurato un regime dittatoriale e ha privato i cittadini italiani della libertà; con chi ha voluto le leggi razziali, che hanno portato allo sterminio di milioni di ebrei, e ha condotto il paese in guerra con un mostruoso alleato, il nazismo“.