Politica

Disoccupazione, Renzi: “Sconvolgente. Prossimi mesi sotto doppia cifra”

Il presidente del Consiglio incontra il premier inglese Cameron che si dice "ansioso" di collaborare con Roma: "Sostengo l'impegno di Matteo". Il capo del governo: "C'è grande attenzione verso il mercato italiano, ma avrà senso solo quando diminuiranno i dati sui senza lavoro"

Matteo Renzi incassa anche il sostegno del premier della Gran Bretagna David Cameron. Dopo aver incontrato Hollande, Merkel e Obama è il quarto vertice bilaterale in un mese di particolare significato, almeno per l’Italia. “Sostengo l’impegno di Matteo per le misure ambiziose” che sta portando avanti in Italia per la ripresa ed il lavoro ha detto il primo ministro inglese al termine dell’incontro di Londra. “Per paesi con grossi debiti non si può allargare l’occupazione allargando la spesa pubblica. Bisogna fare come abbiamo fatto noi, bisogna avere un mercato del lavoro attraente e flessibile. E’ quello che sta facendo Renzi”. Il lavoro è stata la parola chiave dell’incontro di Downing Street. Il punto di partenza però è stato quello fotografato dall’Istat: un quadro “sconvolgente” ha detto Renzi, perché “perdiamo mille posti di lavoro al giorno”. “Abbiamo ancora molto da fare”, conferma il presidente del Consiglio, i dati sulla disoccupazione lo dimostrano: nel “2011 l’Uk era all’11% e l’Italia all’8,4%”, ora “è al 7%” e noi al 12,3%: “In questi anni abbiamo perso troppa strada. E’ il momento di rimettersi a correre” e collaborare in un “percorso condiviso con Ue e partner, basato su crescita e non sulla burocrazia”. Verso l’Italia “c’è un grande, grande, grande interesse” per quello che sta facendo: “Il messaggio è arrivato, ma avrà senso solo quando diminuirà la disoccupazione e vedrete che nei prossimi mesi torneremo sotto la doppia cifra” assicura il presidente del Consiglio. E’ il “nostro obiettivo – precisa poi – che possiamo raggiungere nei prossimi mesi o nei prossimi anni”. In ogni caso si tratterebbe di un calo di almeno 780mila disoccupati, secondo i calcoli dell’Ansa in base ai dati diffusi oggi dall’Istat.

Per l’economia italiana “ci sono segnali di ripresa , aveva detto Renzi prima dell’incontro a Downing Street, che però non sono sufficienti“. Dunque “c’è bisogno di correre”, a partire dalle riforme, sottolinea il capo del governo. E i prossimi passi sono su pubblica amministrazione e lavoro. “In Italia ci sono 2.100 articoli che si occupano del mondo lavoro, è normale che alla fine si finisca in tribunale. Noi abbiamo in testa un codice del lavoro di 50-60 articoli, scritto anche in inglese per gli investitori, che dia regole e tempi certi” annuncia. E sul decreto lavoro “il procedimento va avanti, tutte le mediazioni sono possibili nel dibattito parlamentare ma non si può cambiare l’impostazione di fondo”. 

Matteo Renzi non deve mandare alcun messaggio alla City di Londra ma semmai “prenderne uno: c’è infatti una grandissima attenzione verso il mercato italiano”, dice, e “negli ultimi giorni molti investitori hanno scommesso su di noi”.Sono segnali positivi, ha sottolineato Renzi soddisfatto che anche i “media italiani se ne stiano accorgendo”, anche se solo da poco. “C’è un grande, grande, grande interesse per l’Italia perché c’è la consapevolezza che non è un problema per l’Europa e perché le riforme danno il senso che il Paese vuole investire sul suo futuro e non solo pagare i debiti del passato”.

Poi tutta la partita in Europa che giocare a Londra è un po’ più facile. “L’Italia deve fare la sua parte, se lo fa può, insieme ai partner storici, creare un Europa diversa – scandisce Renzi, prima di continuare in inglese – We want a better Europe not more Europe”. Bisogna cercare di avere “un’Europa diversa, lottando contro chi ha paura di cambiare” aggiunge, sottolineando che “non c’è una grande Ue senza la presenza della Gran Bretagna; la presenza del Regno Unito in Europa è assolutamente fondamentale”. Tuttavia “nell’ultimo periodo l’Europa ha perduto la qualità del sogno, è solo il luogo della burocrazia assoluta. La prima sfida da affrontare è sulla visione di Europa che avrà la prossima generazione” e ciò si avrà, ha aggiunto, “solo se ci sarà un’idea diversa della crescita”.