Fatti per uccidere
Puoi immedesimarti in Robb Stark, impegnato contro i Lannister per la conquista del Trono di Spade; vestire i panni di Lord Nelson per fronteggiare, a Trafalgar, le flotte riunite di Francia e Spagna; indossare la divisa inglese o francese nelle lontane colonie americane; sfrecciare alla velocità della luce per sfuggire a un conflitto intergalattico; comandare la carica contro un’orda di nani assetati di sangue. Ogni volta con un solo obiettivo: cogliere il lampo della sconfitta nello sguardo del tuo avversario prima di assestare il colpo finale, e aggiudicarti così la partita.
Anche solo a voler brevemente descrivere il mondo dei wargames – videogiochi e giochi da tavolo, giochi di fortuna, di abilità o di strategia, giochi di ruolo, di simulazione o di semplice ambientazione, giochi per grandi o per bambini – si riempirebbero libri di centinaia e centinaia di pagine. Appartengono al genere, oltre a un’infinità di altri sottogeneri o singoli giochi, Stratego e gli scacchi, Risiko e la battaglia navale, il gioco delle nazioni e indiani e cowboy, il pianeta Warhammer e le decine e decine di esemplari di tower defense (“difesa della torre”): costruisci le tue torri e, dopo averle armate, fai fuoco contro gli assalitori tentando di abbatterne il maggior numero possibile.
Puoi rispolverare il vecchio Kriegspiel, un incrocio fra gli scacchi e la battaglia navale, o lasciarti sedurre dal fantasy delle saghe belliche dell’infinito mondo dei Massive Multiplayer Online Role Playing Game (MMORPG): come Warcraft – o le sue tante espansioni –, in cui hai il difficile compito di difendere il pianeta Azeroth dagli orchi invasori. Puoi dover tenere testa, da quattro diverse torrette, a nemici che ti attaccano a ondate (Quadrobarrel Defence), o sparare colpi di cannone contro il maniero avversario (Cannon Ball); puoi combattere in universi paralleli (Command & Conquer) o simulare battaglie all’aperto, muovendoti fra strutture gonfiabili e imbracciando sofisticastissime armi a infrarossi collegate ad appositi sensori (Warfield). Puoi combattere la guerra d’Algeria, fra insurrezioni e controinsurrezionai (Ici, c’est la France! The Algerian War of Independence 1954-62), o cimentarti nella prima Guerra Mondiale, di trincea in trincea (Warfare 1917), oppure nella seconda: immaginandoti nel ruolo di Rommel, la Volpe del Deserto (Campaign for North Africa); rivestendo i panni di un comandante dell’Armata Rossa che resiste all’offensiva nazista, in una fra le più sanguinose battaglie della storia (Stalingrad); ripercorrendo le tragiche vicende di Montecassino e della linea Gustav (Montecassino. The Battle).
A fare la parte del leone, nei wargames, è proprio il secondo conflitto mondiale, con le vicende napoleoniche e la guerra civile americana. Per chi è abituato al tabellone del buon vecchio Risiko può essere una difficile sfida perché per vincere, in molti casi, si deve possedere uno straordinario acume tattico e conoscere a fondo le meccaniche di gioco. E se già trovi complesse le strategie del Risiko, tanto per rimanere in tema di seconda Guerra Mondiale, passare ad Axis & Allies potrebbe rivelarsi una vera impresa.
Quando gli animi erano caldi, ma la guerra era fredda
Chi ha vissuto gli anni Sessanta o Settanta, ma anche il decennio immediatamente precedente e quello immediatamente successivo, è ancora suggestinato dal ricordo dei due blocchi politico-militari contrapposti (le forze della Nato da una parte, quelle del Patto di Varsavia dall’altra) che hanno tenuto col fiato sospeso il mondo intero per quasi mezzo secolo. L’universo ludico non poteva tacerne, e nel 2006 ha anzi eletto un gioco ispirato a quella guerra di nervi, Twilight Struggle, re dei wargames nella classifica del sito BoardGameGeek (BGG).

Twilight Struggle è un card driven wargame, e rende davvero incandescente quella guerra mai combattuta fra la superpotenza russa e quella americana. Lo scopo è di esercitare la propria influenza politica sulle varie nazioni del globo con l’obiettivo di far pendere dalla propria parte l’equilibrio mondiale senza scendere in campo, con soldati o carrarmati, navi o cacciabombardieri, ma utilizzando la sola arte della diplomazia.
Lo scenario è sicuramente più appassionante di quello offerto dal giovane David Lightman, che nel film WarGames (1983), in piena corsa agli armamenti, giocava anche lui alla “guerra fredda”. Su un videogame, russo suo malgrado, contro il supercervellone elettronico del Pentagono.
Massimo Arcangeli
Sandro Mariani
Giocabolario
Giochi quotidiani e stranezze ludiche
Piacere quotidiano - 1 Aprile 2014
Giochi di guerra? Tutti giù per terra
Fatti per uccidere
Puoi immedesimarti in Robb Stark, impegnato contro i Lannister per la conquista del Trono di Spade; vestire i panni di Lord Nelson per fronteggiare, a Trafalgar, le flotte riunite di Francia e Spagna; indossare la divisa inglese o francese nelle lontane colonie americane; sfrecciare alla velocità della luce per sfuggire a un conflitto intergalattico; comandare la carica contro un’orda di nani assetati di sangue. Ogni volta con un solo obiettivo: cogliere il lampo della sconfitta nello sguardo del tuo avversario prima di assestare il colpo finale, e aggiudicarti così la partita.
Anche solo a voler brevemente descrivere il mondo dei wargames – videogiochi e giochi da tavolo, giochi di fortuna, di abilità o di strategia, giochi di ruolo, di simulazione o di semplice ambientazione, giochi per grandi o per bambini – si riempirebbero libri di centinaia e centinaia di pagine. Appartengono al genere, oltre a un’infinità di altri sottogeneri o singoli giochi, Stratego e gli scacchi, Risiko e la battaglia navale, il gioco delle nazioni e indiani e cowboy, il pianeta Warhammer e le decine e decine di esemplari di tower defense (“difesa della torre”): costruisci le tue torri e, dopo averle armate, fai fuoco contro gli assalitori tentando di abbatterne il maggior numero possibile.
Puoi rispolverare il vecchio Kriegspiel, un incrocio fra gli scacchi e la battaglia navale, o lasciarti sedurre dal fantasy delle saghe belliche dell’infinito mondo dei Massive Multiplayer Online Role Playing Game (MMORPG): come Warcraft – o le sue tante espansioni –, in cui hai il difficile compito di difendere il pianeta Azeroth dagli orchi invasori. Puoi dover tenere testa, da quattro diverse torrette, a nemici che ti attaccano a ondate (Quadrobarrel Defence), o sparare colpi di cannone contro il maniero avversario (Cannon Ball); puoi combattere in universi paralleli (Command & Conquer) o simulare battaglie all’aperto, muovendoti fra strutture gonfiabili e imbracciando sofisticastissime armi a infrarossi collegate ad appositi sensori (Warfield). Puoi combattere la guerra d’Algeria, fra insurrezioni e controinsurrezionai (Ici, c’est la France! The Algerian War of Independence 1954-62), o cimentarti nella prima Guerra Mondiale, di trincea in trincea (Warfare 1917), oppure nella seconda: immaginandoti nel ruolo di Rommel, la Volpe del Deserto (Campaign for North Africa); rivestendo i panni di un comandante dell’Armata Rossa che resiste all’offensiva nazista, in una fra le più sanguinose battaglie della storia (Stalingrad); ripercorrendo le tragiche vicende di Montecassino e della linea Gustav (Montecassino. The Battle).
A fare la parte del leone, nei wargames, è proprio il secondo conflitto mondiale, con le vicende napoleoniche e la guerra civile americana. Per chi è abituato al tabellone del buon vecchio Risiko può essere una difficile sfida perché per vincere, in molti casi, si deve possedere uno straordinario acume tattico e conoscere a fondo le meccaniche di gioco. E se già trovi complesse le strategie del Risiko, tanto per rimanere in tema di seconda Guerra Mondiale, passare ad Axis & Allies potrebbe rivelarsi una vera impresa.
Quando gli animi erano caldi, ma la guerra era fredda
Chi ha vissuto gli anni Sessanta o Settanta, ma anche il decennio immediatamente precedente e quello immediatamente successivo, è ancora suggestinato dal ricordo dei due blocchi politico-militari contrapposti (le forze della Nato da una parte, quelle del Patto di Varsavia dall’altra) che hanno tenuto col fiato sospeso il mondo intero per quasi mezzo secolo. L’universo ludico non poteva tacerne, e nel 2006 ha anzi eletto un gioco ispirato a quella guerra di nervi, Twilight Struggle, re dei wargames nella classifica del sito BoardGameGeek (BGG).
Twilight Struggle è un card driven wargame, e rende davvero incandescente quella guerra mai combattuta fra la superpotenza russa e quella americana. Lo scopo è di esercitare la propria influenza politica sulle varie nazioni del globo con l’obiettivo di far pendere dalla propria parte l’equilibrio mondiale senza scendere in campo, con soldati o carrarmati, navi o cacciabombardieri, ma utilizzando la sola arte della diplomazia.
Lo scenario è sicuramente più appassionante di quello offerto dal giovane David Lightman, che nel film WarGames (1983), in piena corsa agli armamenti, giocava anche lui alla “guerra fredda”. Su un videogame, russo suo malgrado, contro il supercervellone elettronico del Pentagono.
Massimo Arcangeli
Sandro Mariani
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Roma, 3 mar. (Adnkronos) - "Amo quando le persone reagiscono. Ancora meglio quando reagisce un intero Paese. Quando un governo reagisce, significa che c'è sentimento. E il sentimento è sempre meglio di nessun sentimento". Così il cantante estone Tommy Cash risponde, in un'intervista all'Adnkronos, alle polemiche italiane sul fatto che il suo brano 'Espresso Macchiato', pieno di stereotipi sul nostro Paese, rappresenterà l'Estonia all'Eurovision Song Contest.
"Amo l'Italia: i vestiti italiani, le auto italiane, le città italiane, l'arte italiana, l'architettura italiana, la gente italiana, il cibo italiano e, naturalmente, il caffè italiano", dice Cash, rapper non nuovo alle provocazioni. "Non c'è niente di meglio che trovarsi in una piccola città italiana, entrare in un piccolo bar, ordinare un espresso macchiato, accendersi una sigaretta e prendersi un momento per sé".
Come affronti le polemiche e coloro che chiedono la tua squalifica dall'Eurovision?
"C'è così tanto da fare per la preparazione dell'Eurovision e tutto il resto. Sono un uomo molto impegnato, non ho tempo per fermarmi e pensare al dramma".
Alcuni interpretano il testo e il video come satira, altri come offensivi. Qual è il vero significato della canzone? Cosa speri che il pubblico ne tragga?
"Non mi piace quando un artista deve spiegare la propria arte. L'arte è fatta per essere compresa individualmente. Voglio che ogni persona ascolti la canzone, veda l'esibizione e ci trovi il proprio significato. Ci sono 99 significati: scegline uno".
Cosa ti aspetti da questa esperienza? Come pensi che il pubblico europeo reagirà alla tua esibizione?
"In questo momento, siamo la terza traccia più virale su Spotify a livello mondiale e sono passate solo due settimane. La gente la ascolta in tutta Europa, in tutto il mondo. Vedo i bellissimi video che le persone stanno realizzando, le cover che le persone cantano, le clip di persone vestite come Tommy. Mi piace".
Hai intenzione di modificare o adattare l'esibizione per l'Eurovision, soprattutto alla luce delle reazioni ricevute finora?
"Questo è sempre stato il piano per far evolvere la performance, proprio come una falena si evolve in una farfalla. Ma l'amore che le persone hanno già per Tommy così com'è ora rende tutto ancora più difficile. Detto questo, restiamo fedeli alla nostra visione originale. Elimineremo l'eccesso, manterremo ciò che funziona e modificheremo la performance per il palco dell'Eurovision".
Cosa pensi degli stereotipi culturali nella musica? Pensi che "Espresso Macchiato" li rafforzi o li decostruisca?
"Gli stereotipi sono pensati per essere decostruiti, ripensati, cambiati, giocati visivamente e concettualmente. Musicalmente, ci sono solo stili e linguaggi con cui sperimenti. Non abbiamo fatto riferimento a nessuna traccia italiana quando abbiamo creato Espresso Macchiato, è venuto tutto dal cuore".
Qual è il tuo rapporto con l'Italia?
"Ho navigato nei canali di una Venezia deserta di notte. Ho nuotato nelle spiagge di Capri. Ho visto la bellezza di Firenze con i miei occhi. Ho cavalcato tra i vigneti e le foreste d'Italia. Ho sorseggiato un caffè sul mio balcone a Positano, con vista sulla città, mentre il sole mi bruciava la pelle".
Come ti piace il caffè?
"Mi piace il caffè forte". (di Loredana Errico)
Roma, 3 mar. (Adnkronos) - "Amo quando le persone reagiscono. Ancora meglio quando reagisce un intero Paese. Quando un governo reagisce, significa che c'è sentimento. E il sentimento è sempre meglio di nessun sentimento". Così il cantante estone Tommy Cash risponde, in un'intervista all'Adnkronos, alle polemiche italiane sul fatto che il suo brano 'Espresso Macchiato', pieno di stereotipi sul nostro Paese, rappresenterà l'Estonia all'Eurovision Song Contest.
"Amo l'Italia: i vestiti italiani, le auto italiane, le città italiane, l'arte italiana, l'architettura italiana, la gente italiana, il cibo italiano e, naturalmente, il caffè italiano", dice Cash, rapper non nuovo alle provocazioni. "Non c'è niente di meglio che trovarsi in una piccola città italiana, entrare in un piccolo bar, ordinare un espresso macchiato, accendersi una sigaretta e prendersi un momento per sé".
Come affronti le polemiche e coloro che chiedono la tua squalifica dall'Eurovision?
"C'è così tanto da fare per la preparazione dell'Eurovision e tutto il resto. Sono un uomo molto impegnato, non ho tempo per fermarmi e pensare al dramma".
Alcuni interpretano il testo e il video come satira, altri come offensivi. Qual è il vero significato della canzone? Cosa speri che il pubblico ne tragga?
"Non mi piace quando un artista deve spiegare la propria arte. L'arte è fatta per essere compresa individualmente. Voglio che ogni persona ascolti la canzone, veda l'esibizione e ci trovi il proprio significato. Ci sono 99 significati: scegline uno".
Cosa ti aspetti da questa esperienza? Come pensi che il pubblico europeo reagirà alla tua esibizione?
"In questo momento, siamo la terza traccia più virale su Spotify a livello mondiale e sono passate solo due settimane. La gente la ascolta in tutta Europa, in tutto il mondo. Vedo i bellissimi video che le persone stanno realizzando, le cover che le persone cantano, le clip di persone vestite come Tommy. Mi piace".
Hai intenzione di modificare o adattare l'esibizione per l'Eurovision, soprattutto alla luce delle reazioni ricevute finora?
"Questo è sempre stato il piano per far evolvere la performance, proprio come una falena si evolve in una farfalla. Ma l'amore che le persone hanno già per Tommy così com'è ora rende tutto ancora più difficile. Detto questo, restiamo fedeli alla nostra visione originale. Elimineremo l'eccesso, manterremo ciò che funziona e modificheremo la performance per il palco dell'Eurovision".
Cosa pensi degli stereotipi culturali nella musica? Pensi che "Espresso Macchiato" li rafforzi o li decostruisca?
"Gli stereotipi sono pensati per essere decostruiti, ripensati, cambiati, giocati visivamente e concettualmente. Musicalmente, ci sono solo stili e linguaggi con cui sperimenti. Non abbiamo fatto riferimento a nessuna traccia italiana quando abbiamo creato Espresso Macchiato, è venuto tutto dal cuore".
Qual è il tuo rapporto con l'Italia?
"Ho navigato nei canali di una Venezia deserta di notte. Ho nuotato nelle spiagge di Capri. Ho visto la bellezza di Firenze con i miei occhi. Ho cavalcato tra i vigneti e le foreste d'Italia. Ho sorseggiato un caffè sul mio balcone a Positano, con vista sulla città, mentre il sole mi bruciava la pelle".
Come ti piace il caffè?
"Mi piace il caffè forte". (di Loredana Errico)
Roma, 3 mar. (Adnkronos) - "Amo quando le persone reagiscono. Ancora meglio quando reagisce un intero Paese. Quando un governo reagisce, significa che c'è sentimento. E il sentimento è sempre meglio di nessun sentimento". Così il cantante estone Tommy Cash risponde, in un'intervista all'Adnkronos, alle polemiche italiane sul fatto che il suo brano 'Espresso Macchiato', pieno di stereotipi sul nostro Paese, rappresenterà l'Estonia all'Eurovision Song Contest.
"Amo l'Italia: i vestiti italiani, le auto italiane, le città italiane, l'arte italiana, l'architettura italiana, la gente italiana, il cibo italiano e, naturalmente, il caffè italiano", dice Cash, rapper non nuovo alle provocazioni. "Non c'è niente di meglio che trovarsi in una piccola città italiana, entrare in un piccolo bar, ordinare un espresso macchiato, accendersi una sigaretta e prendersi un momento per sé".
Come affronti le polemiche e coloro che chiedono la tua squalifica dall'Eurovision?
"C'è così tanto da fare per la preparazione dell'Eurovision e tutto il resto. Sono un uomo molto impegnato, non ho tempo per fermarmi e pensare al dramma".
Alcuni interpretano il testo e il video come satira, altri come offensivi. Qual è il vero significato della canzone? Cosa speri che il pubblico ne tragga?
"Non mi piace quando un artista deve spiegare la propria arte. L'arte è fatta per essere compresa individualmente. Voglio che ogni persona ascolti la canzone, veda l'esibizione e ci trovi il proprio significato. Ci sono 99 significati: scegline uno".
Cosa ti aspetti da questa esperienza? Come pensi che il pubblico europeo reagirà alla tua esibizione?
"In questo momento, siamo la terza traccia più virale su Spotify a livello mondiale e sono passate solo due settimane. La gente la ascolta in tutta Europa, in tutto il mondo. Vedo i bellissimi video che le persone stanno realizzando, le cover che le persone cantano, le clip di persone vestite come Tommy. Mi piace".
Hai intenzione di modificare o adattare l'esibizione per l'Eurovision, soprattutto alla luce delle reazioni ricevute finora?
"Questo è sempre stato il piano per far evolvere la performance, proprio come una falena si evolve in una farfalla. Ma l'amore che le persone hanno già per Tommy così com'è ora rende tutto ancora più difficile. Detto questo, restiamo fedeli alla nostra visione originale. Elimineremo l'eccesso, manterremo ciò che funziona e modificheremo la performance per il palco dell'Eurovision".
Cosa pensi degli stereotipi culturali nella musica? Pensi che "Espresso Macchiato" li rafforzi o li decostruisca?
"Gli stereotipi sono pensati per essere decostruiti, ripensati, cambiati, giocati visivamente e concettualmente. Musicalmente, ci sono solo stili e linguaggi con cui sperimenti. Non abbiamo fatto riferimento a nessuna traccia italiana quando abbiamo creato Espresso Macchiato, è venuto tutto dal cuore".
Qual è il tuo rapporto con l'Italia?
"Ho navigato nei canali di una Venezia deserta di notte. Ho nuotato nelle spiagge di Capri. Ho visto la bellezza di Firenze con i miei occhi. Ho cavalcato tra i vigneti e le foreste d'Italia. Ho sorseggiato un caffè sul mio balcone a Positano, con vista sulla città, mentre il sole mi bruciava la pelle".
Come ti piace il caffè?
"Mi piace il caffè forte". (di Loredana Errico)
Roma, 3 mar. (Adnkronos) - “Paolo Berizzi ha fatto emergere il pericolo dei gruppi neonazifascisti e i loro rapporti con mafie, curve e ultras. Per questo è sotto scorta. Ora si viene a sapere di insulti rivoltigli da parlamentari di FdI. Vergogna. Dovreste ringraziarlo: vi ricorda ogni giorno la Costituzione“. Lo scrive sui social il senatore Walter Verini, capogruppo Pd in Commissione Antimafia, in riferimento alle chat dei parlamentari di FdI nelle quali il giornalista di Repubblica viene più volte offeso e insultato da esponenti del partito della premier Meloni.
Roma, 3 mar. (Adnkronos) - "Amo quando le persone reagiscono. Ancora meglio quando reagisce un intero Paese. Quando un governo reagisce, significa che c'è sentimento. E il sentimento è sempre meglio di nessun sentimento". Così il cantante estone Tommy Cash risponde, in un'intervista all'Adnkronos, alle polemiche che hanno accompagnato in Italia la notizia che il suo brano 'Espresso Macchiato', pieno di stereotipi sul nostro Paese, rappresenterà l'Estonia all'Eurovision Song Contest.
"Amo l'Italia: i vestiti italiani, le auto italiane, le città italiane, l'arte italiana, l'architettura italiana, la gente italiana, il cibo italiano e, naturalmente, il caffè italiano", dice Cash, rapper non nuovo alle provocazioni. "Non c'è niente di meglio che trovarsi in una piccola città italiana, entrare in un piccolo bar, ordinare un espresso macchiato, accendersi una sigaretta e prendersi un momento per sé".
Come affronti le polemiche e coloro che chiedono la tua squalifica dall'Eurovision?
"C'è così tanto da fare per la preparazione dell'Eurovision e tutto il resto. Sono un uomo molto impegnato, non ho tempo per fermarmi e pensare al dramma".
Alcuni interpretano il testo e il video come satira, altri come offensivi. Qual è il vero significato della canzone? Cosa speri che il pubblico ne tragga?
"Non mi piace quando un artista deve spiegare la propria arte. L'arte è fatta per essere compresa individualmente. Voglio che ogni persona ascolti la canzone, veda l'esibizione e ci trovi il proprio significato. Ci sono 99 significati: scegline uno".
Cosa ti aspetti da questa esperienza? Come pensi che il pubblico europeo reagirà alla tua esibizione?
"In questo momento, siamo la terza traccia più virale su Spotify a livello mondiale e sono passate solo due settimane. La gente la ascolta in tutta Europa, in tutto il mondo. Vedo i bellissimi video che le persone stanno realizzando, le cover che le persone cantano, le clip di persone vestite come Tommy. Mi piace".
Hai intenzione di modificare o adattare l'esibizione per l'Eurovision, soprattutto alla luce delle reazioni ricevute finora?
"Questo è sempre stato il piano per far evolvere la performance, proprio come una falena si evolve in una farfalla. Ma l'amore che le persone hanno già per Tommy così com'è ora rende tutto ancora più difficile. Detto questo, restiamo fedeli alla nostra visione originale. Elimineremo l'eccesso, manterremo ciò che funziona e modificheremo la performance per il palco dell'Eurovision".
Cosa pensi degli stereotipi culturali nella musica? Pensi che "Espresso Macchiato" li rafforzi o li decostruisca?
"Gli stereotipi sono pensati per essere decostruiti, ripensati, cambiati, giocati visivamente e concettualmente. Musicalmente, ci sono solo stili e linguaggi con cui sperimenti. Non abbiamo fatto riferimento a nessuna traccia italiana quando abbiamo creato Espresso Macchiato, è venuto tutto dal cuore".
Qual è il tuo rapporto con l'Italia?
"Ho navigato nei canali di una Venezia deserta di notte. Ho nuotato nelle spiagge di Capri. Ho visto la bellezza di Firenze con i miei occhi. Ho cavalcato tra i vigneti e le foreste d'Italia. Ho sorseggiato un caffè sul mio balcone a Positano, con vista sulla città, mentre il sole mi bruciava la pelle".
Come ti piace il caffè?
"Mi piace il caffè forte". (di Loredana Errico)
Roma, 3 mar. (Adnkronos) - "Sono profondamente addolorato per i fatti di Mannheim. Rivolgo il mio cordoglio ai familiari delle vittime, la mia vicinanza ai feriti e a tutta la comunità tedesca. Ogni forma di violenza è inaccettabile e va condannata e contrastata con fermezza". Così il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.
Roma, 3 mar. (Adnkronos) - "L’ufficio del procuratore generale della Federazione Russa ha dichiarato oggi l’Alde e il suo movimento giovanile come indesiderati nel Paese. Come +Europa, che fa parte della famiglia dei liberaldemocratici europei, non possiamo che definirci orgogliosi di essere sgraditi da Putin. Un sentimento che contraccambiamo: eravamo, siamo e resteremo lontani anni luce da un Paese invasore che usa la forza militare per invadere un paese libero e democratico come l’Ucraina, dove si proteggono i diritti civili e le libertà personali, al contrario della Russia di Putin. L’essere sgraditi a Mosca è una medaglia che ci appuntiamo sul petto”. Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.