Dal Pd con le sue correnti interne a Forza Italia passando per Scelta civica la voce è unanime: basta con il bicameralismo perfetto, ma su come raggiungere l’obiettivo le opinioni sono diversissime. E così gli unici a difendere la riforma del governo sono solo i parlamentari di stretta osservanza renziana come Nicola Latorre: “Guai a fermarsi”. Ma Francesco Russo, anch’egli del Pd, ci mette un distinguo: “Crediamo che il Senato debba essere una seconda camera di garanzia per far funzionare i pesi e i contrappesi che tutelano i cittadini”. Roberto Formigoni di Ncd si concentra invece sulla non elezione dei componenti dell’Assemblea che la renderebbe “dequalificata e non all’altezza di essere un organo costituzionale”. Chi boccia senza appello il progetto di Matteo Renzi è Paola Taverna dell’M5S: “Si sta attentando alla sovranità popolare” di Manolo Lanaro
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