Nervi tesi in Emilia-Romagna per le candidature alle europee, in attesa della direzione regionale che venerdì sera proporrà i nomi emiliano-romagnoli da sottoporre al partito. In un primo schema di candidature (che prevede fra gli altri l’uscente Salvatore Caronna, Paolo De Castro, Cecile Kyenge ed Elly Schlein) è infatti rimasto escluso Benedetto Zacchiroli, luogotenente di Matteo Renzi a Bologna. I renziani si sono mobilitati e minacciano battaglia se il nome di Zacchiroli dovesse restare fuori.

“Sono sicuro – ha detto l’altro big emiliano-romagnolo dell’area-Renzi, il deputato modenese Matteo Richetti – che si tratta di un equivoco. Zacchiroli è una delle persone più competenti in materia di politiche comunitarie e si è occupato di Europa per il partito e le istituzioni. Moltissimi di coloro che hanno sostenuto Matteo Renzi nei mesi scorsi chiedono che Zacchiroli sia in lista”.

Sullo sfondo ci sono le tensioni, a Bologna più forti che altrove, fra le diverse aree che hanno animato il congresso: Salvatore Caronna, europarlamentare uscente, è stato infatti un deciso sostenitore di Cuperlo. “Ho l’impressione – dice Richetti – che qualcuno ritenga che Zacchiroli possa mettere a repentaglio i piani di elezione preventiva che un pò di dirigenza ha fatto, costringendo tutto il Pd a viaggiare con il limite di velocità dei 50 perché il proprio candidato non supera i 52 lanciato in discesa. Mi auguro che non prevalga ancora una volta l’atteggiamento calcolatore e cinico che porta a scrivere il risultato prima che gli elettori possano contribuire a determinarlo. Non candidare Benedetto Zacchiroli alle europee, dopo avergli riconosciuto sui quei temi competenza e capacità, vorrebbe dire che in Emilia-Romagna il verso non è cambiato per niente”.

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