Il Partito democratico sotto le Due Torri soffre delle gravi spaccature interne. Da una parte i sostenitori di Matteo Renzi, dall'altra gli ex cuperliani più vicini alla vecchia dirigenza. Alla notizia che Benedetto Zacchiroli non sarebbe nelle liste per Bruxelles, il deputato vicino al premier Matteo Richetti ha protestato: "Sono sicuro che si tratta di un equivoco"
Nervi tesi in Emilia-Romagna per le candidature alle europee, in attesa della direzione regionale che venerdì sera proporrà i nomi emiliano-romagnoli da sottoporre al partito. In un primo schema di candidature (che prevede fra gli altri l’uscente Salvatore Caronna, Paolo De Castro, Cecile Kyenge ed Elly Schlein) è infatti rimasto escluso Benedetto Zacchiroli, luogotenente di Matteo Renzi a Bologna. I renziani si sono mobilitati e minacciano battaglia se il nome di Zacchiroli dovesse restare fuori.
“Sono sicuro – ha detto l’altro big emiliano-romagnolo dell’area-Renzi, il deputato modenese Matteo Richetti – che si tratta di un equivoco. Zacchiroli è una delle persone più competenti in materia di politiche comunitarie e si è occupato di Europa per il partito e le istituzioni. Moltissimi di coloro che hanno sostenuto Matteo Renzi nei mesi scorsi chiedono che Zacchiroli sia in lista”.
Sullo sfondo ci sono le tensioni, a Bologna più forti che altrove, fra le diverse aree che hanno animato il congresso: Salvatore Caronna, europarlamentare uscente, è stato infatti un deciso sostenitore di Cuperlo. “Ho l’impressione – dice Richetti – che qualcuno ritenga che Zacchiroli possa mettere a repentaglio i piani di elezione preventiva che un pò di dirigenza ha fatto, costringendo tutto il Pd a viaggiare con il limite di velocità dei 50 perché il proprio candidato non supera i 52 lanciato in discesa. Mi auguro che non prevalga ancora una volta l’atteggiamento calcolatore e cinico che porta a scrivere il risultato prima che gli elettori possano contribuire a determinarlo. Non candidare Benedetto Zacchiroli alle europee, dopo avergli riconosciuto sui quei temi competenza e capacità, vorrebbe dire che in Emilia-Romagna il verso non è cambiato per niente”.