“Se il preservativo si è rotto, può succedere che un bambino o una bambina può venire, non si sa. Oppure se stanno malati, possono portare le malattie ad altri: lui la porta a casa, lei ad altri uomini”. Nel suo inconfondibile stile bislacco, Antonio Razzi, ospite de “La Zanzara” (Radio24), spiega l’obbligatorietà dell’uso del preservativo, cosi come si legge nella proposta di legge n. 1370 che il parlamentare ha presentato in Senato nei giorni scorsi (testualmente: “L’eventuale danneggiamento del profilattico deve essere denunciato alle autorità competenti entro il primo giorno feriale successivo all’evento”). La proposta è finalizzata a disciplinare la prostituzione, ovvero “l’attività remunerata di operatore di assistenza sessuale (oas)”. “Questa idea mi è venuta in mente subito perché una volta ‘ho passato’ sulla Salaria a Roma e ‘ne ho visto’ di cotte e di crude: erano tutte donne nude con le tette da fuori, una cosa scandalosa”. E precisa di aver presentato la proposta nel 2006 e nel 2008: “Ma non me l’ha filata nessuno. Meno male che c’è la Lega che appoggia la mia idea. Dobbiamo salvaguardare le donne che vengono sfruttate soprattutto dai grandi personaggi. E poi con questa proposta è contento anche l'”eranio” (erario, ndr) perché incassa soldi nuovi e freschi”. Il senatore sottolinea: “Le oas fanno un’opera di bene perché, se il giovanotto è timido e va nervoso dalle prostitute, dopo si rilassa e si sfogherà. Le oas fanno quasi da mamma. Purtroppo quando ero giovane questi posti non ci stavano. In Svizzera, quando ero giovane, siccome ero un gran ballerino, allora ‘andando ballando’ ne conquistavo di ragazze a centinaia. Oggi invece i giovani sono effeminati. Allora” – prosegue – ” c’erano uomini veri, c’era il “savarfè” (il savoir faire, ndr). Vi posso anche raccontare un “anedo” (aneddoto, ndr). Io sono stato ad Amsterdam e ‘ho passato’ tra le vetrine e vedevo che stavano donne che si esibivano. Ma io non ci sono andato, ci mancherebbe altro”. Razzi nega che per Berlusconi si possa parlare di prostituzione: “La gente pensa subito ‘ammale’, invece ad Arcore c’era un ritrovo tra amici. Scusate, dare la mano, dare un bacetto o dire un “ciao, come stai?” mica è grave” di Gisella Ruccia