Dopo la disfatta alle elezioni municipali francesi e le dimissioni dell’ormai ex premier Jean-Marc Ayrault insieme a tutto il suo esecutivo, il presidente François Hollande ha deciso un rimpasto di governo.
Primo ministro diventa Manuel Valls, ex ministro dell’Interno. Mentre Ségolène Royal, ex candidata alla presidenza nel 2007, ed ex compagna di Hollande, è stata nominata ministro dell’Ambiente. All’Educazione va Benoît Hamon e François Rebsamen al Lavoro che prende il posto dell’uscente Michel Sapin ora ministro delle Finanze. Confermato agli Esteri invece Laurent Fabius, così come Christiane Taubira alla Giustizia e Jean-Yves Le Drian alla Difesa. Anche Najat Vallaud-Belkacem conserva il ministero per i Diritti delle donne, ma aggiunge le deleghe ai giovani, allo sport e alla politica urbana. Perde però il posto di portavoce del governo, che va al ministro dell’Agricoltura Stephane Le Foll.
All’Economia arriva il socialista Arnaud Montebourg, prendendo il posto di Pierre Moscovici, esponente dell’ala sinistra del partito socialista, già ministro della Ripresa produttiva, incaricato di contrastare la deindustrializzazione del paese. Bernard Cazeneuve conquista il ministero degli Interni, l’incarico lasciato libero dal nuovo premier Valls. Aurélie Filippetti diventa invece ministro della Cultura e della Comunicazione.
Gli altri ministri sono Marisol Touraine agli Affari Sociali, Marylise Lebranchu alla Decentralizzazione, Sylvia Pinel alla Casa e George Pau-Langevin dell’Oltremare.