Hervé Falciani è un hacker ed ex banchiere italo-francese. Ma da qualche ora è anche il candidato numero uno alle elezioni europee per il partito X spagnolo. Dopo un processo di primarie sul web, in pieno stile Movimento 5 stelle, il partito erede degli Indignados, che è nato sotto lo slogan “Democrazia e punto”, ha ottenuto quasi 3 mila partecipanti, e Falciani ha sbaragliato tutti. Dopo aver creato una lista aperta di candidati, con requisiti di base, e il cosiddetto “fogueo” (raffica di domande) tutto in streaming, i simpatizzanti hanno votato online, riconoscendo Falciani come capolista. Ricercato dall’Interpool, fuggito a Madrid, dove attualmente collabora con le locali autorità fiscali, l’informatico ha fatto i nomi e i cognomi di almeno 127mila persone, quasi ottomila italiani, potenziali evasori fiscali e clienti della filiale di Ginevra della banca britannica Hsbc.
E oggi è capolista per un seggio a Strasburgo, nel caso il partito ottenga le 15mila firme per poter gareggiare all’appuntamento elettorale del prossimo 25 maggio. “Non siamo dei nerd del computer, come alcuni ci descrivono. Siamo persone serie con degli obiettivi chiari”, hanno chiarito i candidati, tutti presenti alla conferenza stampa che ha presentato la lista, tranne Falciani, che ha partecipato in videoconferenza. Lui si è detto “orgoglioso” di essere il “padre di questo gruppo”, e si è definito “un’arma da utilizzare contro la corruzione”. Secondo i suoi compagni di partito, che si basa su quattro argomenti ben precisi (referendum, wikigoverno, voto permanente e trasparenza), l’importanza della sua presenza non sta in quello che ha fatto, ma in quello che sarà capace di fare al Parlamento europeo.
“Puntiamo su di lui perché è il simbolo della lotta alla corruzione”, ha detto Simona Levi, esponente italo-spagnola del Partito X. Dal canto suo Falciani ha tuonato contro “l’ineguaglianza sociale, che contraddice i principi fondamentali della democrazia”. L’ex-informatico ha, quindi, indicato i punti fondamentali del programma del suo partito: “maggiore democrazia, lotta alla corruzione, cambiamento del modello economico e produttivo”. E ha aggiunto che il suo partito sarà come una “lobby” a favore dei cittadini nelle istituzioni europee. La seconda in lista è stata la stessa portavoce del movimento, Simona Levi, che ha assicurato che le 15 mila firme da raccogliere per presentarsi alle elezioni, non “sono un problema, ma l’opportunità di portare in strada il programma e avvicinarsi ai cittadini”. Terzo in lista è l’ex ispettore fiscale, noto in Spagna per il suo lavoro nella lotta contro la frode fiscale, Raúl Burillo.
Dalla cella a Strasburgo il passo per Falciani potrebbe dunque essere breve. E a chi ha chiesto cosa porterà al Parlamento europeo, ha risposto: “I popolari hanno appena eletto Jean-Claude Juncker, l’ex primo ministro di un paradiso fiscale come il Lussemburgo, a capo della Commissione europea. Capisce? C’è bisogno di qualcuno che rappresenti il contrario di quello che lui impersona. Non possiamo lasciare che le banche continuino a decidere per i cittadini”.