Con una campagna di raccolta di firme a tappeto, che vede, per la prima volta dopo anni, un impegno concorde ed entusiasta della sinistra diffusa e delle forze politiche, da Sel a Rifondazione Comunista, la Lista Tsipras sta travolgendo, in Italia, gli ostacoli procedurali inutilmente frapposti dal sistema dominante delle caste e delle cricche alla sua presentazione e prevedibile affermazione.
Non è chi non veda la stringente necessità di far scorrere linfa vitale veramente nuova nelle vene inaridite dell’istituzionalità europea, se vogliamo che il nostro Continente, umiliato oggi dalle politiche liberiste e recessive di Merkel & C. e assoggettato in tutto e per tutto al volere fazioso e antinazionale delle lobby, a partire da quella finanziaria, torni a costituire un faro per il pianeta e soddisfi i diritti fondamentali dei suoi cittadini, oggi trascurati e violati.
Ho grande rispetto e attenzione per fenomeni come il Movimento Cinque Stelle, che costituisce uno dei principali fatti nuovi della politica italiana. Ci sono problematiche vive che non possono essere ignorate, come quelle attinenti alla selezione del gruppo dirigente, che riguardano tuttavia l’insieme della rappresentanza politica e su cui va sviluppata e approfondita la riflessione. Ma, nel merito dei problemi, esiste la possibilità di convergenze fruttuose.
Tuttavia, la Lista Tsipras, per il carattere organico delle sue proposte e la presenza capillare in tutti i Paesi europei con un programma comune, costituisce a mio avviso la risposta più giusta alla crisi e all’andazzo antidemocratico che tutta l’Europa minaccia oggi di assumere, specie di fronte al crollo verticale della “sinistra” tradizionale oramai conquistata dalle sirene funeste del neoliberismo, esemplificato dai risultati delle recenti elezioni francesi, che hanno visto l’avanzata delle destre e in particolare del razzista Front National.
Il messaggio della Lista Tsipras è semplice e non si presta a fraintendimenti. Occorre farla finita definitivamente con l’illusione di costruire l’Europa mettendo al centro gli interessi di settori che hanno a cuore esclusivamente i propri meschini profitti e partire invece dai diritti di tutti i cittadini europei, rilanciando al tempo stesso un ruolo dell’Europa nel mondo che non sia latore di guerre e tensioni internazionali e che non sia ispirato a modelli oramai superati di colonialismo e imperialismo nei confronti di tutta l’area confinante, dalla Russia all’Africa del Nord.
La sinistra, reduce da molteplici sconfitte e afflitta da un allontanamento dalle istanze ed esigenze popolari, le cui vere cause vanno attentamente analizzate e identificate, trova a livello continentale nella Lista Tsipras una nuova ragione d’essere, o meglio ritrova quelle che furono le sue storiche ragioni di esistenza, abbandonate per effetto di processi di istituzionalizzazione deteriore e a volte anche corruzione oggettiva e soggettiva che purtroppo, praticamente in tutte le sue componenti, ha vissuto negli ultimi tempi. Le ritrova assumendo come proprio riferimento Alexis Tsipras, il leader della sinistra greca, e cioè del Paese maggiormente colpito dalla crisi indotta dal funzionamento del capitalismo finanziario e massacrato dalle insensate politiche fortemente volute dalla classe dominante tedesca.
La soluzione non è nella riscoperta del nazionalismo. Anche in Germania e negli altri Paesi nordici solo apparentemente oggi prosperi esistono settori sociali, la maggioranza della popolazione, che soffrono per effetto di quelle insensate politiche. Settori che si ritrovano oggi anch’essi all’interno della Lista Tsipras, che si presenta, con il partito della sinistra europea, in quasi tutti i Paesi europei. Occorre porre all’ordine del giorno una nuova alleanza tra i popoli europei e le classi subalterne del nostro continente, che sappia travolgere i limiti asfittici nei quali l’Europa, intesa sia come costruzione istituzionale che come società umana in carne ed ossa, è altrimenti destinata a perire ben presto.
Per questi motivi, che svilupperò ulteriormente nel corso della campagna elettorale traendo spunto dalle problematiche di attualità che si pongono e si porranno, voterò Lista Tsipras e inviterò a votarla, identificando anche i candidati o le candidate che a mio avviso possono meglio incarnare questa vitale esigenza di rinnovamento.