Il leader del Movimento 5 Stelle attacca il Capo dello Stato e la sua decisione di incontrare il pregiudicato. Sisto (Fi): "Non cambia nulla. Non è un richiesta d'aiuto". De Monte (Pd): "Il Colle ha ricevuto anche un altro condannato: Beppe Grillo. E nessuno allora gridò allo scandalo"
Il pregiudicato Silvio Berlusconi ha chiesto di vedere Napolitano. E il Presidente lo ha ricevuto. Per la seconda volta il condannato per frode fiscale ha varcato la porta del Colle, scatenando numerose polemiche tra le forze politiche. Primo fra tutti, il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo.”Ieri sera in gran segreto”, scrive sul suo blog, “Napolitano ha fatto una cosa vergognosa per tutti gli italiani. Sandro Pertini e Ciampi non lo avrebbero ricevuto”. L’articolo mette poi in collegamento gli arresti dei secessionisti del Veneto con la decisione del Capo dello Stato di incontrarsi con il Cavaliere. “Ieri un condannato in via definitiva”, scrive, “ha chiesto e ottenuto di essere ricevuto dal presidente della Repubblica. Che messaggio viene dato al Paese? La secessione si annulla con una buona politica, non solo economica, altrimenti si colpiscono gli effetti trascurando le cause. Gli arresti in Veneto – si legge – che li si condivida o meno, sottolineano in ogni caso la possibilità che parti dello Stato italiano non trovino più ragioni per farne parte. Per evitare la secessione bisognerebbe dare dei motivi ai cittadini italiani per sentirsi orgogliosi di esserlo. Ieri un condannato in via definitiva ha chiesto e ottenuto di essere ricevuto dal presidente della Repubblica. Che messaggio viene dato al Paese? E questo sarebbe possibile in Gran Bretagna, Germania o Francia, o anche in Italia con Pertini o Ciampi? La risposta è ovviamente no. Per combattere la secessione – conclude – occorrono esempi istituzionali e leggi contro la corruzione, il conflitto di interessi, contro gli sprechi della politica (sempre intoccabili come il finanziamento pubblico ai partiti)”.
Un incontro al quale il presidente della Repubblica ha fatto sapere di non potersi sottrarre “perché comunque Berlusconi è a capo di una forza politica”. Giustificazione che però non ha evitato le polemiche. “La scadenza giudiziaria del 10 aprile per Silvio Berlusconi”, ha commentato il deputato Pippo Civati (Pd) alla Telefonata di Canale 5, “cambierà lo scenario politico. Ma un alleato così per Matteo Renzi rischia di essere ingombrante. D’altra parte, il centrodestra si deve riorganizzare perché così dà campo libero alle scorribande renziane”. Opinione non condivisa da tutti gli esponenti del Partito democratico. “Il Presidente Napolitano”, ha commentatola senatrice renziana Isabella De Monte, “ha accolto la richiesta di appuntamento di Silvio Berlusconi, leader del secondo gruppo in Parlamento. Il capo dello Stato peraltro nel luglio scorso aveva visto anche un altro condannato: Beppe Grillo. Nessuno allora gridò allo scandalo. In una fase delicata della vita politica con il Parlamento che affronta le storiche riforme avviate dal governo di Matteo Renzi, è naturale che il Presidente senta il parere dei partiti”.