L'osservatorio dell'associazione che riunisce le aziende del terziario rileva che la stretta sui finanziamenti non si allenta. E nel 30% dei casi le banche accordano fidi per cifre inferiori a quelle richieste. Con conseguenze negative sugli investimenti e l'attività delle aziende
Sempre meno imprese riescono a ottenere finanziamenti dagli istituti bancari. Lo rileva l’osservatorio credito di Confcommercio, secondo cui nell’ultimo trimestre 2013 la percentuale di imprese del terziario che sono riuscite a strappare un fido bancario per l’ammontare richiesto si è fermata al 2,6%, livello più basso dal 2009. In pratica, su mille aziende che lo chiedono solo 26 vengono finanziate. O meglio: solo 26 ricevono la somma di cui hanno effettivamente bisogno. Ad altre viene accordata una cifra più bassa. Con gli effetti negativi che si possono immaginare sull’attività economica e gli investimenti. Anche perché (e qui la responsabilità è delle imprese) il 96% delle richieste sono per esigenze di liquidità o cassa o per ristrutturare debiti esistenti, mentre solo il 4% per investire e crescere.
Tra le aziende che si sono rivolte al sistema bancario per ottenere credito (che sono comunque solo l’11% del totale), il 23,8% lo ha ottenuto con un ammontare pari o superiore rispetto a quello richiesto, il 27,2% lo ha ottenuto, ma con un ammontare inferiore rispetto a quello richiesto e il 25,1% ha visto rifiutata la propria domanda. Il 23,9% è invece in attesa di conoscere l’esito della richiesta. A livello geografico, il Mezzogiorno resta l’area con le maggiori difficoltà con una quota di imprese che si sono viste negare, in tutto o in parte, il credito richiesto, pari all’81,0% e una percentuale di appena il 12,5% di imprese che hanno ricevuto il credito con un ammontare pari o superiore a quello richiesto.
Un altro segnale di difficoltà arriva dai dati sul fabbisogno finanziario, cioè l’esigenza di liquidità per far fronte alle uscite: sempre nel quarto trimestre 2013 più della metà delle imprese italiane del terziario (51,5%) non riusciva a farvi fronte, mentre un anno prima erano solo tre su dieci le società che non riuscivano a rispettare i propri impegni.