Abbiamo in Sicilia un patrimonio monumentale superiore alla nostra capacità di gestirlo adeguatamente per goderne e conservarlo per le future generazioni. Allo stesso modo abbiamo in Sicilia intelligenze ed energie imprenditoriali che non sempre trovano in loco l’adeguato sostegno sociale e finanziario per realizzare progetti. Forse, più che affannarsi a cercare soluzioni esclusivamente isolane, è più efficace promuovere dei virtuosi scambi di conoscenze, competenze e capitali tra l’isola e il continente.
E’ quello che fa la Fondazione Siciliana per la Venture Philanthropy che da quasi un anno seleziona startup siciliane non solo per il suo network di imprenditori e professionisti isolani, ma anche per quello “continentale” dell’Iban (Italian Business Angel Network) di cui è socia.
A rappresentare efficacemente quest’idea, non poteva essere scelta meglio la location dell’assemblea dei soci della Fondazione, tenuta sabato mattina a Palermo nei saloni di Palazzo Pantelleria. Il piano nobile, gravemente trascurato dai precedenti proprietari, è stato restaurato e arredato con grande gusto e amore da un imprenditore milanese che vi sverna ospitando amici e che invoglia ad investire nel disastrato patrimonio monumentale palermitano: avercene di mecenati così!
Come di consueto, l’assemblea è stata l’occasione per aggiornare i soci sulle startup selezionate in precedenza e presentare le nuove attraverso classici elevator pitch. I progetti fanno davvero onore al talento siciliano quando è supportato da livelli di istruzione universitaria qualificata e da preziose esperienze in Italia o all’estero. Le ragazze catanesi di Orange Fiber hanno continuato a mietere premi e interessamenti da parte di investitori da Copenhagen a Wall Street, passando pure per Porta a Porta. La palermitana WIB ha appena raccolto nuovi capitali presso investitori istituzionali mentre un altro progetto palermitano, Green Rail, è alla ricerca del partner industriale più adeguato. La catanese Behaviour Labs poteva invece ben essere il testimonial della giornata recentemente dedicata all’autismo infantile con i suoi software applicati ai robot mentre un’altra startup catanese, Boatbooking, offre servizi in quello che dovrebbe essere un’importante area di business per un’isola: il settore nautico.
I nuovi progetti presentati spaziano invece da un kit di pronto soccorso per bambini, Via Bua, ai servizi per il turismo crocieristico, Coupon City, ad un’innovativa serra fotovoltaica, Serra Archimede, all’innovativa app per incontri Bleenka.
Alcune di queste iniziative hanno incontrato anche l’interesse di società di partecipazione controllate da altre Regioni, con la prospettiva di dover trasferire altrove la sede legale. La Regione Siciliana, notoriamente, non cerca idee diverse su dove investire le proprie ingenti risorse. Ci sta pure, ma è comunque quest’altra la Sicilia che preferisco e su cui ho voglia di scommettere.