Una scossa di terremoto, magnitudo 5.1, è stata registrata alle 12.24 in Calabria, a una profondità di 68 chilometri nel Mar Jonio, al largo della costa tra le province di Crotone e Catanzaro. Lo apprende l’Ansa dall’Istituto di Geofisica. I comuni più vicini all’epicentro sono stati: Isola Capo Rizzuto, Crotone, Cutro e Botricello.
Numerose chiamate sono giunte al 115 dei Vigili del Fuoco. Al momento, secondo quanto riferito dai vigili, dalla Regione Calabria e dalla Protezione civile non sono stati segnalati danni. La scossa di terremoto è stata avvertita anche a Messina. Secondo quanto riferito dalla Protezione civile però non si registrano danni a cose o persone nel Messinese.
“C’è stata paura,tanta paura. Appena è stata avvertita la scossa siamo usciti tutti e ci siamo radunati nel cortile del nostro istituto”. Hanno raccontato due studentesse dell’Istituto professionale per il commercio di Botricello. Il centro, a circa 30 chilometri da Catanzaro, è una delle località più vicine all’epicentro del sisma. “La scossa qui – ha aggiunto un altro ragazzo – si è sentita molto bene. Ci hanno fatto evacuare subito”.
L’area interessata dal terremoto è stata colpita da altri due sismi analoghi negli ultimi 40 anni e un terremoto più forte avvenuto nel 1832. In tutti i casi, ha osservato il sismologo Francesco Mele, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), è entrato in azione lo stesso meccanismo, per il quale la struttura geologica chiamata Arco calabro viene schiacciata tra la pressione della crosta ionica e quella tirrenica.
“Il terremoto di oggi – ha spiegato – è avvenuto in mare, a circa 23 chilometri a Sud Est di Capo Rizzuto e a 66 chilometri di profondità. Nel 1983 un terremoto di magnitudo 5.4 aveva colpito la stessa area, circa 30 chilometri a Nord Est, e nel 1977 un terremoto di magnitudo 5.1 era avvenuto 30 chilometri a Sud Ovest’’. In passato, nel 1832, un sisma di magnitudo 6.5 era avvenuto nel Crotonese. “In tutti i casi – ha aggiunto il sismologo – ad essere colpita è la stessa fascia lungo la costa ionica della Calabria”.
E’ qui che la struttura chiamata Arco calabro, è schiacciata al di sopra della zona in cui la crosta ionica si piega sotto la Calabria e scende in profondità, al di sotto della crosta tirrenica, ha osservato Mele. “L’Arco calabro – ha sootlineato – è una zona molto complessa e studiata. Si trova infatti al confine tra due mondi molto diversi: da un lato la crosta oceanica più sottile che si trova a Nord della Sicilia e dall’altro la microplacca Adriatica che costituisce la zona più settentrionale della placca africana”.