Dominio Mercedes, come previsto. Vince Lewis Hamilton davanti a Nico Rosberg. Ma il Gran Premio del Bahrein regala anche tante emozioni. E duelli fra compagni di squadra: Sergio Perez (terzo alla fine) e Niko Hulkenberg in Force India, Felipe Massa contro Valtteri Bottas per la Williams. Soprattutto Sebastian Vettel contro Daniel Ricciardo in casa Red Bull. Colpevole assente, purtroppo, la Ferrari: Fernando Alonso chiude nono, una posizione indietro Kimi Raikkonen. Non pervenuta la McLaren, con James Button e Kevin Magnussen entrambi ritirati.

I tifosi del Cavallino si devono consolare con lo spettacolo offerto dagli altri piloti. Sin dalla partenza. Al semaforo verde Hamilton brucia Rosberg e getta il guanto di sfida per i 57 giri a seguire. Mentre in casa Ferrari parte bene Alonso e male Raikkonen, che da sesto si ritrova nono. Le posizioni di vertice sono prenotate: le Mercedes girano sistematicamente un secondo, un secondo e mezzo più veloce delle altre. Il solco si scava immediatamente. E comunque sono tutte le scuderie motorizzate dalla casa tedesca a far la voce grossa: sul rettilineo la superiorità è incontrastata.

I sorpassi, però, non mancano. Da dietro, ad esempio, risale Daniel Ricciardo: partito 13esimo dopo l’ottima qualifica di ieri  e la penalizzazione di dieci posizioni dal Gp della Malesia, l’australiano entra presto in zona punti e arriva anche a superare il campione del mondo e compagno di squadra Sebastian Vettel. Un sorpasso addirittura duplice: una prima volta a metà gara, ordinato dal team; una seconda volta a sette giri dalla fine, senza direttive e quasi senza ritegno. In casa Red Bull non si guarda troppo al curriculum.

Nessun ordine di scuderia anche per le Mercedes. Dopo il duello alla prima curva, Hamilton e Rosberg si riavvicinano e arrivano addirittura al contatto fisico alla 18esima tornata. Ne nasce un duello ruota a ruota per un paio di giri, concluso da un sorpasso decisissimo del britannico. Quasi a ribadire le gerarchie di squadra. Poi ci pensa un pit-stop a fermare la guerra fratricida, che si riproporrà nel finale.

Dopo un terribile incidente a Gutierrez della Sauber (tamponato e ribaltato in curva dalla Lotus di Maldonado, per fortuna illeso), la safety car ricompatta ulteriormente il gruppo e al 47esimo giro comincia una nuova gara: le Mercedes si giocano la vittoria, tutti gli altri il terzo posto. Scintille fra Ricciardo e Vettel: il primo ha la meglio, sorpassa anche Hulkenberg e mette nel mirino Perez. Alla fine il podio sfugge di un soffio, ma il quarto posto (partendo dalla 13esima piazza) conferma tutte le qualità del giovane australiano. Mentre davanti va in scena la sfida fra Rosberg e Hamilton: il tedesco ci prova una, due, tre volte. Hamilton resiste e alla fine prevale il buon senso. Vince l’inglese, ma Rosberg resta leader del mondiale. I due si complimentano a vicenda al traguardo, il duello è appena cominciato.

Montezemolo, invece, lascia il box Ferrari a dieci giri dalla fine, come i presidenti che abbandonano lo stadio con la loro squadra sotto di tre gol e ormai senza speranze. È cupo in volto, parla di vetture “troppo lente”. E del resto c’è poco altro da dire. Alonso alla fine si riaccoda alle Williams ma è davvero troppo tardi per sperare di portare a casa qualcosa in più di un nono posto.

Se non per la Ferrari, il bilancio del Gp del Baherin è comunque positivo. Al terzo tentativo questa nuova Formula 1, che ancora appare troppo complicata, comincia a funzionare. Le Mercedes hanno un gap imbarazzante rispetto a tutti gli altri. Ma almeno fra di loro è lotta vera. E oggi il pubblico si è divertito.

ORDINE D’ARRIVO

1)Rosberg; 2) Hamilton; 3) Perez; 4) Ricciardo; 5) Hulkenberg; 6) Vettel; 7) Massa; 8) Bottas; 9) Alonso; 10) Raikkonen; 11) Kvyat; 12) Grosjean; 13) Chilton; 14) Kobayashi; 15) Maldonado; 16) Bianchi.

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