Città del Messico, domenica 28 luglio 2013. Paseo de la Reforma, lungo vialone di accesso verso il centro storico, lo “Zocalò”. Ci si aspettava di trovare caos, auto vecchie, bus fumanti, ecc, e invece era popolato da bici, skateboard, pedoni, ecc. Nonostante ci siano, a fianco della carreggiata principale, due larghe ciclabili. Quella domenica l’intero viale era completamente in mano alla vera mobilità dolce. Nessun autorizzato, ma proprio nessuno, vi circolava. Da qualche informazione presa, mi è stato detto che è così ogni domenica mattina e che l’amministrazione comunale già da molti anni investe molto nella mobilità sostenibile per ripulire dallo smog quella che era considerata la città più inquinata del mondo fino a non molti anni fa. Del resto nella piazza centrale, lo zocalò, preceduto da un lungo pezzo di viale solo pedonale, si svolgeva proprio una manifestazione dimostrativa per la sicurezza stradale in bicicletta.
Modena, domenica 6 aprile 2014: domenica senza auto.
L’ assessore all’ambiente Simona Arletti, presidente de “le città sane”, inaugura assieme all’assessore regionale (e candidato sindaco Pd) Giancarlo Muzzarelli una nuova postazione di bici condivise alla stazione; speriamo queste siano migliori delle precedenti, pesanti, con gomme piene e poco funzionali; la nuova postazione, alla faccia di semplificare la vita, ha un sistema di utilizzo diverso dall’ altro in funzione da anni a Modena, ma almeno è valido in quasi tutte le città della regione.
Stavolta l’iniziativa sembrava migliore delle precedenti con fermo di tutte le auto a motore a combustione interna, tranne le sole elettriche e gli autorizzati per vari motivi. Ma, alla faccia del “blocco totale e tutti a piedi e in bici”, fra le mille deroghe previste c’è l’accesso al parcheggio interrato, il Novi Park (il nuovo e semivuoto parcheggio interrato vicino al centro città)! Ovvero, centro città chiuso alle auto, escluse quelle che vanno in centro in auto a parcheggiare a pagamento!
Alla faccia dei parcheggi scambiatori!
Non solo, ma (ovviamente) i centri commerciali erano fuori dalla “zona rossa”, guarda caso!
Nel frattempo, varie persone notano e commentano sui social network fin dal mattino, la scarsità di vigili e di controlli e numerose auto in circolazione, non certo da “tutti a piedi e in bici”. Al pomeriggio, via Giardini non sembrava diversa da un giorno qualunque: via vai di auto, moto e scooter e se forse è vero che sono state date 35 multe, il numero è minimo rispetto alle tante auto in circolazione.
Già abbiamo parlato di domeniche ecologiche e di smog varie volte, dunque non c’è molto altro da aggiungere, salvo che si sta perdendo un’altra un’occasione d’oro: la crisi economica riduce i consumi (ma le auto restano ancora troppe), la quota di rinnovabili nella produzione di energia aumenta, l’inverno mite e la primavera precoce riducono il fabbisogno di riscaldamento e i tanti giorni di pioggia hanno contribuito a dilavare l’aria. Sono questi a nostro avviso i veri motivi di un certo (ma non sufficiente) miglioramento della qualità dell’aria, non certo provvedimenti tampone e insufficienti e per giunta attuati nel peggiore dei modi. Invece, sarebbe il momento di guidare il passaggio a una vera azione di sostenibilità, seria e coerente.
Il 6 aprile, una bella giornata, era una buona occasione per provare una domenica diversa. Tutti, ma proprio tutti, a piedi o in bici, nessuna deroga salvo mezzi di emergenza e soccorso, ma proprio nessuna. Nel contempo, intensificazione delle corse dei mezzi pubblici e, provocatoriamente, blocco del traffico non solo in centro storico ma anche nei pressi dei grandi centri commerciali, così da mettere “par condicio” il commercio.
E controlli, tanti controlli, senza i quali ogni ordinanza è poco più che un invito rivolto a quelle persone che hanno ancora senso civico.
Un’altra occasione persa; un’ altra caduta di credibilità degli amministratori.