Durante il tavolo al ministero dello Sviluppo economico, l'azienda di elettrodomestici svedese ha escluso la chiusura degli stabilimenti in Italia. Zaia: "Provvedimenti scatteranno nel 2017
Nessun passo indietro da parte di Electrolux. L’azienda di elettrodomestici svedese ha confermato il piano già presentato al sindacato, che prevede 1.200 esuberi: 430 nello stabilimento di Porcia (Pordenone), 270 in quello di Susegana (Treviso), 180 in quello di Solaro (Milano), 160 in quello di Forlì e 150 negli staff. “I provvedimenti scatteranno nel 2017”, ha dichiarato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, presente al tavolo di confronto che si è tenuto al ministero dello Sviluppo economico.
Il gruppo, comunque, si è impegnato a non licenziare nessun dipendente, a mantenere aperto il dialogo con i rappresentanti sindacali. Inoltre ha escluso la chiusura degli stabilimenti italiani. L‘azienda, dunque, pur apprezzando il contributo dello Stato che aveva proposto finanziamenti per la ricerca – rilevano ancora fonti sindacali – non ha modificato il piano. Il gruppo non sembra comunque intenzionato a chiedere tagli salariali.
“L’azienda ha preso l’impegno a non licenziare e non ci saranno esuberi in un orizzonte temporale chiaro” fino al 2017. Lo ha affermato il ministro dello Sviluppo, Federica Guidi, a margine dell’incontro a Roma. “Il governo è pronto a fare la propria parte sia sulla decontribuzione sia sulla propria quota di investimenti”, ha concluso il ministro.