Il tunisino, 45 anni, era accusato di violenza sessuale nei confronti di una connazionale. La questura ha riferito che l'uomo "si trovava in una stanza con due agenti quando è scappato in corridoio e si è lanciato dal terzo piano degli uffici di via Farini"
Un uomo, accusato di violenza sessuale, si è lanciato dalla finestra del terzo piano del commissariato Viminale in via Farini, nel centro di Roma. Ed è morto sul colpo dopo essersi schiantato sull’asfalto. L’uomo, un tunisino di 45 anni, B.H.F., è stato fermato lunedì 7 aprile. Aveva diversi precedenti di polizia, dalla rapina alla truffa, ma era in regola con il permesso di soggiorno. La violenza sessuale di cui era accusato era avvenuta due giorni fa, vittima una donna tunisina.
Secondo quanto si apprende dalla questura, il 45enne era in una stanza con due poliziotti e ha chiesto a uno dei due un bicchiere d’acqua mentre l’altro agente stava scrivendo gli atti. Nel momento in cui l’agente si è spostato per prendere l’acqua il tunisino, che aveva le manette, si è alzato in piedi, è uscito dalla stanza e correndo ha percorso l’intero corridoio fino a raggiungere la finestra che era chiusa da una persiana. L’uomo non si è fermato e ha sfondatola persiana lanciandosi dalla finestra. E’ morto sul colpo.
“È successo oggi intorno alle 17,30.L’uomo accusato di una violenza sessuale che si sarebbe consumata sabato scorso in via Bissolati, era stato prelevato dalla sua abitazione dagli agenti del commissariato Viminale e condotto in ufficio”. E’ quanto si legge in un comunicato della questura di Roma. “Durante la notifica del fermo lo straniero, B.H.F., tunisino di 45 anni, con uno stratagemma ha distratto uno degli agenti che lo stavano controllando e si è lanciato contro la persiana , distante alcuni metri da dove era seduto, la quale non ha retto all’urto e si è aperta. L’uomo è precipitato decedendo”.