LA GIORNATA
In una settimana incredibile la Roma è passata da -14 a -5 dalla Juventus. Non è fantascienza. Semplicemente mentre la capolista domenica scorsa è caduta a Napoli e nella 32ma giornata non ha ancora giocato, sarà in campo nel posticipo di stasera in casa con il Livorno, la Roma ha vinto due partite più una terza: il recupero col Parma. Con soli 5 punti di distacco il campionato può considerarsi riaperto? Per agevolare la vostra risposta al sondaggio è bene analizzare il calendario, che può sembrare favorevole ai bianconeri: dopo il Livorno in casa incontreranno l’Udinese fuori, poi Bologna (c), Sassuolo (t), Atalanta (c), Roma (f) e Cagliari (c). Mentre la Roma, aspettando lo scontro diretto in casa alla penultima giornata, affronterà Atalanta (c), Fiorentina (f), Milan (c), Catania (f), poi la Juve in casa e all’ultima il Genoa fuori. Più forti le squadre nel calendario dei giallorossi, più motivate forse quelle per i bianconeri.
Intanto, il -5 la Roma lo trova con una vittoria di contropiede a Cagliari sulle ali della tripletta di Mattia Destro, salito a 13 gol stagionali alla media straordinaria di una rete ogni 85 minuti. Il Cagliari lamenta giustamente un pugno di Destro ad Astori, si era sull’uno a zero, episodio che non sarà però oggetto delle prova tv perché l’arbitro ha visto tutto e assegnato un fallo al Cagliari. Nel dopopartita il capitano Conti risponde giustamente piccato a Cellino, che ha paragonato il Cagliari a una utilitaria al confronto della Ferrari-Leeds, dicendo che questo Cagliari è oltre dieci anni che non retrocede. In serata poi la notizia dello strano esonero deciso da Cellino del tecnico Lopez, rientra Pulga. Più pacato il tecnico giallorosso Garcia, che si limita a osservare come la pressione ora sia tutta sulle spalle della Juve.
Anche perché nel posticipo serale il Napoli che solo domenica scorsa aveva schiantato la Juve cade in casa del Parma, reduce da tre sconfitte consecutive, con un gol di Parolo che arriva al termine di una splendida azione corale, a sublimare l’ottimo lavoro del tecnico Donadoni. Anche qui scaramucce nel dopopartita, con il presidente De Laurentiis che avrebbe preso per il bavero un tifoso che si lamentava: altro sintomo, dopo le lamentele di Higuain sostituito, di un poco comprensibile nervosismo che serpeggia a Castel Volturno. Ostenta tranquillità invece l’Inter, con baci e abbracci tra Thohir e Mazzarri dopo il brutto pareggio casalingo con il Bologna, con il primo rigore fischiato a favore e buttato via in malo modo da Milito tra le braccia di Curci.
Una calma che precede una inevitabile tempesta di fine stagione, anche perché il posto in Europa è a forte rischio. Mentre felice lo è sicuramente la Fiorentina di Montella, quai sicura della qualificazione alle Coppe dopo la vittoria con l’Udinese, e in questa chiave insieme al Parma sorride anche la Lazio, che all’Olimpico si sbarazza della Sampdoria. Campionato stellare anche per il Toro, che al Massimino inguaia pesantemente il Catania, esonerato Maran, e per il Verona, che con il 16mo gol di Toni vince il derby con il Chievo e si rifà della sconfitta dell’andata. Molto importante la vittoria esterna del Sassuolo sul campo dell’Atalanta, la doppietta di Sansone è una boccata d’aria nella corsa salvezza. Stasera oltre alla Juve anche Genoa-Milan: curioso che nella spasmodica ricerca del tecnico giusto da Milano nessuno abbia fatto un’ora di macchina per arrivare a Parma, dove l’ex Donadoni sarà anche poco glamour ma di sicuro insegna calcio.
IL PERSONAGGIO
All’estero? Al Napoli? Alla Juve, che detiene metà del cartellino e dove ha anche giocato per sei mesi? Di sicuro il futuro di Antonio Candreva non sarà alla Roma, squadra per cui tifava da bambino ma dove ha ha promesso ai suoi attuali tifosi di non andare mai a giocare. Perché Candreva è uno dei migliori centrocampisti italiani ed è felice di giocare nella Lazio, dove negli ultimi anni è stato protagonista assoluto. Eppure, il giorno del suo primo allenamento a Formello trovò uno striscione “Benvenuto all’inferno”, e all’esordio fu subissato da una bordata di fischi. Roma città ogni tanto perdona, i suoi tifosi no. Colpa di un invaghimento giovanile per Totti e De Rossi ai tempi delle giovanili della Lodigiani, storico serbatoio giallorosso. Dalla Lodigiani a Terni e poi Udine, l’esplosione in prestito a Livorno e la comproprietà con la Juve, dove però nei sei mesi con Zaccheroni qualcosa si inceppa. Ancora in prestito a Parma (bene) e Cesena (meno) fino al ritorno a casa, a Roma, lato: “Benvenuto all’Inferno”. Oggi invece, a suon di ottime prestazioni, è in un paradiso bianco e celeste.
LA SPIGOLATURA
Un Brasile è un Brasile è un Brasile. Parafrasando Gertrude Stein, ogni gol, assist, tocco di palla di un giocatore italiano in queste ultime partite di Serie A sono un biglietto per il Brasile, un viaggio in Brasile, una convocazione per il Brasile, dove a giugno cominceranno i Mondiali. Nel fine settimana appena trascorso è stata la volta di Destro, Immobile e Toni nel reparto attaccanti e di Parolo a centrocampo. Nelle scorse giornate di campionato si sono fatti nomi diversi, nelle prossime se ne faranno altri ancora. Alla fine deciderà Prandelli, come ogni ct prima e dopo di lui, in base alle sue convinzioni e alle sue convenienze, accontentando qualcuno e scontentando molti altri. Celebri le mancate convocazioni di talenti assoluti come Beccalossi e Cassano o il mancato utilizzo di Pulici, così come nessuno dimenticherà gli allenatori che si impuntavano contro la volontà popolare preferendo Mazzola a Rivera o Del Piero a Baggio e a Totti, mentre ai Mondiali hanno addirittura partecipato calciatori che per decenza nessuno avrebbe mai osato immaginare in maglia azzurra. Così è, se vi pare, e anche un Brasile non farà la differenza.
RISULTATI
Chievo-Verona 0-1 (Toni al 20′ s.t.)
Inter-Bologna 2-2 (Icardi (I) al 6′ p.t. e al 18′ s.t., Cristaldo (B) al 35′ p.t. e Kone (B) al 28′ s.t.)
Lazio-Sampdoria 2-0 (Candreva al 42′ p.t. e Lulic al 28′ s.t.)
Atalanta-Sassuolo 0-2 (Sansone al 33′ p.t. e al 26′ s.t.)
Cagliari-Roma 1-3 (Destro al 32′ p.t., al 11′ s.t. e al 28′ s.t., Pinilla (C) su rigore al 44′ s.t.)
Catania-Torino 1-2 (Bergessio (C) al 2′ p.t., Farnerud (T) al 34′ s.t. e Immobile (T) al 38′ s.t.)
Fiorentina-Udinese 2-1 (Cuadrado (F) al 25′ p.t., Rodriguez (F) su rigore al 27′ s.t. e Fernandes (U) al 37′ s.t.)
Parma-Napoli 1-0 (Parolo 10′ s.t.)
Juventus-Livorno (stasera, ore 19.00)
Genoa-Milan (stasera, ore 21.00)
CLASSIFICA
Juventus 81*
Roma 76
Napoli 64
Fiorentina 55
Parma 50
Inter 50
Lazio 48
Atalanta 46
Verona 46
Torino 45
Milan 42*
Sampdoria 41
Genoa 39*
Udinese 38*
Cagliari 32
Chievo 27
Bologna 27
Livorno 25
Sassuolo 24
Catania 20
* una partita in meno
MARCATORI
18 gol: Immobile (Torino), Tevez (Juventus)
16 gol: Toni (Verona),
14 gol Higuain (Napoli), Palacio (Inter), Rossi (Fiorentina)
13 gol Balotelli (Milan), Destro (Roma), Gilardino (Genoa),
12 gol Berardi (Sassuolo), Callejon (Napoli), Cerci (Torino), Paulinho (Livorno),
11 gol Cassano (Parma), Denis (Atalanta), Di Natale (Udinese), Llorente (Juventus), Vidal (Juventus)
PROSSIMO TURNO
Sassuolo-Cagliari (sabato 12 aprile, ore 18.00), Roma-Atalanta (sabato, ore 20.45), Bologna-Parma (domenica 13, ore 12.30), Verona-Fiorentina, Livorno-Chievo, Napoli-Lazio, Sampdoria-Inter, Torino-Genoa (domenica, ore 15.00), Milan-Catania (domenica, ore 20.45), Udinese-Juventus (lunedì 14, ore 20.45)