Uno scandalo sessuale per il sindaco di Verona Flavio Tosi, aspirante leader del centrodestra nazionale? Di un video che immortalerebbe Tosi in compagnia di transessuali si è parlato nella puntata di Report, ma nessun fotogramma è stato mostrato e l’esistenza stessa della clip non è affatto provata. Né dovrebbero interessare le presunte inclinazioni sessuali del dirigente leghista, come ha fatto notare in studio la conduttrice Milena Gabanelli, se non fosse che – secondo la ricostruzione del reporter Sigfrido Ranucci, il video renderebbe il sindaco “ricattabile”. Ricattabile su temi che invece di rilievo pubblico sono eccome. “Affittopoli, direttopoli, parentopoli. Ora se alla base di decisioni non proprio trasparenti c’è il mistero di video o foto hard noi non lo sappiamo”, ha commentato Gabanelli nel corso della trasmissione. “Sappiamo che qualche interrogativo al sua amministrazione lo pone. Se Tosi avesse accettato un confronto con noi si sarebbero chiarite molte cose, anche la sua difficoltà a gestire situazioni roventi. Ha preferito la strada delle querele preventive, e adesso, di tutto quello che abbiamo visto, per lui il problema siamo noi”.
La storia che Report ha raccontato è anche quella di un presunto trappolone. Ranucci, dopo giorni di lavoro nella città veneta, è stato contattato da un personaggio, il cantante Sergio Borsato, che si dichiarava in possesso del video a sfondo sessuale con il sindaco protagonista, e pronto a cederlo in cambio di soldi alla trasmissione Rai. Da qui l’accusa pubblica del sindaco al giornalista e all’emittente pubblica, colpevoli di essere disposti a usare soldi pubblici “per distruggermi”. Perché intanto anche Ranucci veniva ripreso nell’incontro, a cui partecipa un altro sedicente intermediario del video hard, Massimo Giacobbo. Che secondo Ranucci è uomo del sindaco e porta con sé una telecamera nascosta. Le due parti, insomma, finscono per riprendersi a vicenda. Ed ecco che ora è Report a parlare di trappolone.