Strasburgo già rigettato la richiesta di alcune deputate alla vigilia della conferenza stampa. Pendente alla Corte europea, tra l'altro, c'è poi un ulteriore ricorso dell'ex Cavaliere per denunciare la violazione del diritto di giusto processo nel caso Mediaset
Il 9 aprile alcune deputate di Forza Italia volevano illustrare i contenuti di un’iniziativa presso la Corte europea dei diritti dell’uomo relativa alla candidabilità di Silvio Berlusconi, in vista delle prossime elezioni. Ma la proposta è già stata bocciata alla vigilia della sua presentazione. Infatti la stessa Corte ha rifiutato la richiesta di imporre allo Stato italiano di applicare con urgenza misure che possano consentire all’ex Cavaliere di presentarsi alle Europee.
La conferenza stampa di presentazione era prevista per mercoledì 9 aprile, alle 12.45 a Strasburgo presso il Palais de l’Europe, sede del Consiglio d’Europa. Relatrici le deputate di Forza Italia e componenti della delegazione parlamentare italiana al Consiglio d’Europa, Deborah Bergamini ed Elena Centemero e l’avvocato Ana Palacio, già ministro degli Esteri spagnolo nel governo Aznar. “Non si tratta di un nuovo ricorso”, ha detto Bergamini senza voler dare tuttavia altri elementi sull’iniziativa.
Ma i tentativi per candidare l’ex premier non si fermano qui. Berlusconi ha infatti già presentato un ricorso alla Corte di Strasburgo contro la legge Severino a causa della quale, lo scorso anno, ha perso il mandato parlamentare e gli è stata pregiudicata la possibilità di candidarsi per i prossimi anni. Il Cavaliere, per accorciare i tempi, aveva chiesto ai giudici di accordare la precedenza al suo ricorso, richiesta che è stata tuttavia rigettata lo scorso gennaio perché questo sarà fatto solo nei prossimi mesi.
Pendente alla Corte europea, tra l’altro, c’è poi un ulteriore ricorso di Berlusconi per denunciare la violazione del diritto di giusto processo nel caso Mediaset. Ricorso che, se dovesse essere accolto, potrebbe incidere sugli effetti della condanna, tra cui l’interdizione di due anni dai pubblici uffici. A questi due ricorsi (uno contro gli effetti della legge Severino, l’altro sul caso della condanna Mediaset) si aggancia la richiesta di misura cautelare che viene avanzata dall’avvocato Palacio, con l’obiettivo di ottenere un pronunciamento in tempi rapidi.