Tragedia nella notte nello stabilimento della Marcegaglia di Ravenna, dove Lorenzo Petronici, operaio di 58 anni, ha perso la vita travolto da una enorme bobina di acciaio (coil). Era dipendente di Cofari, una ditta esterna di facchinaggio. L’incidente è avvenuto alle 2. L’azienda e i sindacati, come segno di solidarietà e vicinanza nei confronti della famiglia, hanno deciso di svolgere un presidio di 24 ore “ove il personale rimane presente all’interno dello stabilimento senza svolgere attività operativa”. Nel documento firmato dai segretari provinciali e Rsu di Fim, Fiom, Uilm e da Marcegaglia Spa si legge inoltre che “i lavoratori e l’azienda hanno deciso di devolvere il corrispettivo valore economico della giornata lavorativa alla famiglia di Petronici”.
La Fiom-Cgil denuncia ”l’ennesimo infortunio gravissimo negli stabilimenti Marcegaglia”, riservandosi di valutare se costituirsi parte civile. Secondo il coordinatore nazionale per il gruppo Mirco Rota “questa volta non si tratta di un dipendente e la cosa è se vogliamo ancora più grave, in quanto l’operaio faceva parte di una cooperativa, che andava a sostituirne un’altra, che era stata allontanata, su cui si era consumato uno scontro molto aspro all’interno dell’azienda per via dell’abbassamento dei già precari standard di sicurezza”.
“Come stiamo denunciando da anni – prosegue – quindi senza essere accusati di voler speculare sull’ultimo infortunio mortale sul lavoro, è davvero grave che un’azienda come Marcegaglia non investa minimamente sulla sicurezza al fine di poter evitare incidenti di questa portata”. “Insieme alle strutture territoriali – conclude il sindacalista – ci adopereremo congiuntamente per tutelare i familiari della vittima e valuteremo se esiste la possibilità di costituirci parte civile in un eventuale procedimento penale a carico della cooperativa e dell’azienda, qualora venissero accertate responsabilità da parte della magistratura”.