”L’urgenza e l’ambizione delle azioni di riforma che il Governo intende attuare sono senza precedenti”. E’ quanto affermato nella premessa del Def che porta la firma, fin dalla copertina, del presidente del consiglio Matteo Renzi e del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. ”Il percorso che si delinea – è scritto nella premessa – prevede il passaggio fondamentale dello stato di gestione della crisi ad una politica di cambiamento riassumibile in due concetti: il consolidamento fiscale sostenibile e l’accelerazione sulle riforme strutturali per favorire la crescita”. Sul sito del ministero dell’Economia e delle Finanze è pubblicato il testo integrale che si compone di tre sezioni: programma di stabilità dell’Italia, analisi e tendenze della finanza pubblica, programma nazionale di riforma. 

Nel testo viene subito evidenziato che “le riforme avviate sul piano nazionale dai governi precedenti e quelle previste per il 2014 sono in piena sintonia con il quadro europeo: con le priorità per il 2014 dell’analisi annuale della crescita, con le raccomandazioni della commissione, con gli obiettivi prioritario stabilità nel semestre europeo e con le sette iniziative ‘Faro’ (Flagship Initiatives) della Strategia 2020”. Il governo prevede ”misure aggiuntive” nel 2015 e nel 2016 per raggiungere il pareggio di bilancio e ipotizza un intervento che sarà solo di tagli alla spesa. E’ quanto indicato nel testo definitivo del Def. ”Nel 201 e nel 2016 – si legge – il raggiungimento del pareggio di bilancio intermini strutturali richiederà misure aggiuntive per colmare il gap residuo, che il governo ipotizza perverranno esclusivamente dal lato della spesa pubblica”. L’indicazione è contenuta nel passaggio che spiega come partendo dal valore del +0,8% del Pil, il deficit strutturale si ridurrà progressivamente giungendo a un sostanziale pareggio strutturale nel 2015, e al piano pareggio nel 2016, mentre il rapporto debito Pil inizierà a ridursi dal 2015.

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