È finita con un nulla di fatto, almeno per il momento, il caso sollevato da ilfattoquotidiano.it, di cui era sta investita la Commissione Parlamentare Antimafia, relativa all’incontro tra il ministro dell’Interno Angelino Alfano e l’editore/imprenditore catanese Mario Ciancio Sanfilippo, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio aggravato con la famiglia di Cosa Nostra dei Santapaola dalla Procura di Catania. Ma la Commissione Antimafia potrebbe tornare sulla vicenda nelle prossime convocazioni: la campagna elettorale per le europee intanto è entrata già nel vivo. Il volto dell’ex pupillo di Silvio Berlusconi ha già invaso Catania grazie alle decine di spazi pubblicitari della società “Simeto Docks”, di proprietà della famiglia Ciancio, con lo slogan che recita: “Insieme al nostro coraggio. In Europa prima l’Italia”.
Il titolare del Viminale e l’editore del quotidiano “La Sicilia” si erano incontrati, con tanto di foto celebrativa nell’edizione domenicale del giornale di Ciancio, lo scorso 22 marzo prima di una convention del Nuovo Centrodestra in cui Alfano, arrivato con due ore di ritardo, aveva evitato i giornalisti, salvo poi ringraziarli dal palco. Soltanto due giorni dopo, con la Commissione riunitasi a Catania, era stato il vicepresidente Claudio Fava, a definire “assolutamente inopportuno” quell’incontro. A doversene occupare sarebbe quindi stato, come sottolineato dal presidente Rosy Bindi, l’ufficio di Presidenza in cui sostanzialmente si sarebbe dovuto decidere addirittura se mandare il ministro Alfano in Parlamento per riferire di quell’incontro con l’indagato Mario Ciancio. Nelle ultime tre convocazioni a palazzo San Macuto però la questione non è stata dibattuta.
Alfano dal canto suo, dopo aver evitato per l’ennesima volta la stampa, domande su Ciancio comprese, qualche giorno dopo a Siracusa in occasione di un nuovo incontro elettorale del suo partito in Sicilia, ha risposto dell’incontro con l’editore de “La Sicilia” a Napoli nel corso della conferenza stampa che ha seguito il Comitato nazionale ordine e sicurezza. Il ministro, con un volto visibilmente imbarazzato, ha spiegato di aver “incontrato una redazione, il giornalista che mi aveva intervistato, il direttore, questo è ciò che ho fatto”. Alfano però non è nuovo ad incontri con il potente editore catanese, vero monopolista dell’informazione in Sicilia grazie alla proprietà di televisioni, giornali e radio. Nel 2013 durante una visita a Catania, Alfano si era nuovamente recato dall’imprenditore indagato, e anche allora l’incontro di cortesia, era stato immortalato dalle pagine del quotidiano di Ciancio con tanto di fotografia.
Dario De Luca
Cronaca
Alfano-Ciancio, i cartelli elettorali sugli spazi pubblicitari dell’editore inquisito
È finita con un nulla di fatto, almeno per il momento, la vicenda sollevata da ilfattoquotidiano.it per l’incontro tra il ministro dell’Interno e l’editore/imprenditore catanese, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio aggravato con la famiglia di Cosa Nostra dei Santapaola dalla Procura di Catania. Intanto le elezioni di avvicinano e a Catania la faccia del titolare del Viminale compare sugli spazi pubblicitari della società di proprietà della famiglia Ciancio
È finita con un nulla di fatto, almeno per il momento, il caso sollevato da ilfattoquotidiano.it, di cui era sta investita la Commissione Parlamentare Antimafia, relativa all’incontro tra il ministro dell’Interno Angelino Alfano e l’editore/imprenditore catanese Mario Ciancio Sanfilippo, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio aggravato con la famiglia di Cosa Nostra dei Santapaola dalla Procura di Catania. Ma la Commissione Antimafia potrebbe tornare sulla vicenda nelle prossime convocazioni: la campagna elettorale per le europee intanto è entrata già nel vivo. Il volto dell’ex pupillo di Silvio Berlusconi ha già invaso Catania grazie alle decine di spazi pubblicitari della società “Simeto Docks”, di proprietà della famiglia Ciancio, con lo slogan che recita: “Insieme al nostro coraggio. In Europa prima l’Italia”.
Il titolare del Viminale e l’editore del quotidiano “La Sicilia” si erano incontrati, con tanto di foto celebrativa nell’edizione domenicale del giornale di Ciancio, lo scorso 22 marzo prima di una convention del Nuovo Centrodestra in cui Alfano, arrivato con due ore di ritardo, aveva evitato i giornalisti, salvo poi ringraziarli dal palco. Soltanto due giorni dopo, con la Commissione riunitasi a Catania, era stato il vicepresidente Claudio Fava, a definire “assolutamente inopportuno” quell’incontro. A doversene occupare sarebbe quindi stato, come sottolineato dal presidente Rosy Bindi, l’ufficio di Presidenza in cui sostanzialmente si sarebbe dovuto decidere addirittura se mandare il ministro Alfano in Parlamento per riferire di quell’incontro con l’indagato Mario Ciancio. Nelle ultime tre convocazioni a palazzo San Macuto però la questione non è stata dibattuta.
Alfano dal canto suo, dopo aver evitato per l’ennesima volta la stampa, domande su Ciancio comprese, qualche giorno dopo a Siracusa in occasione di un nuovo incontro elettorale del suo partito in Sicilia, ha risposto dell’incontro con l’editore de “La Sicilia” a Napoli nel corso della conferenza stampa che ha seguito il Comitato nazionale ordine e sicurezza. Il ministro, con un volto visibilmente imbarazzato, ha spiegato di aver “incontrato una redazione, il giornalista che mi aveva intervistato, il direttore, questo è ciò che ho fatto”. Alfano però non è nuovo ad incontri con il potente editore catanese, vero monopolista dell’informazione in Sicilia grazie alla proprietà di televisioni, giornali e radio. Nel 2013 durante una visita a Catania, Alfano si era nuovamente recato dall’imprenditore indagato, e anche allora l’incontro di cortesia, era stato immortalato dalle pagine del quotidiano di Ciancio con tanto di fotografia.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.