“Questo Paese perde troppo spesso la memoria… ecco Nino Manfredi è una di quelle persone che non devono né possono essere dimenticate”. Per questo il suo caro amico Pippo Baudo si è “scomodato” a venire da Milano per partecipare in Campidoglio alla presentazione dell’omaggio al grande artista, organizzato in occasione del decennale dalla scomparsa.
Quanto accadrà in onore di Manfredi da maggio a novembre prossimi nasce dall’idea della nipote Sarah Masten col sostegno di nonna Erminia (Manfredi) e si chiamerà semplicemente Nino! ma avrà dimensioni extralarge, portando il ricordo dell’attore italiano nel mondo: dalla natia Castro dei Volsci a Roma, da Bologna a Venezia, da Parigi agli Usa. Rassegne di retrospettive con pellicole restaurate, una mostra multimediale, un concerto, uno spettacolo teatrale su un testo inedito di Manfredi, e svariate feste a partire da quella del 9 maggio a Los Angeles, nell’ambito delle iniziative culturali degli Academy of Motion Picture Arts & Sciences, ovvero gli Oscar. In tale occasione sarà proiettato Pane e cioccolata (1974) di Franco Brusati per i 40 anni dall’uscita.
La vera inaugurazione, però, è fissata per il 7 giugno, a pochi giorni dall’esatto anniversario della scomparsa (4 giugno 2004) a Roma con un grande concerto sulle musiche dei film interpretati da Nino, per la direzione del Maestro Roberto Gatti all’Auditorium Conciliazione. Al di là del considerevole elenco di iniziative che compongono Nino! ciò che colpisce è l’entusiasmo con cui queste sono state pensate e sostenute da svariati soggetti che hanno immediatamente aderito all’appello famigliare, fornendo a loro modo contributi “diversi” quanto la versatilità di Manfredi, che fu attore, regista, doppiatore, musicista, cantante, scrittore. Italian Trade Agency, Istituto Italiano di Cultura e Consolato Generale d’Italia di Los Angeles, Cineteca Nazionale, Centro Sperimentale, Cineteca di Bologna, Mostra del Cinema di Venezia, Rai Teche, Mediaset, Poste Italiane e tanti altri, e persino il caffè Lavazza di cui Nino fu indimenticabile testimonial per un ventennio, si sono virtualmente consociati attirati dalla simpatia che egli incarnò per tutta la sua vita/carriera.
Un affetto spontaneo percepito dalle testimonianze odierne, più o meno istituzionali. Se Baudo ha voluto evitare l’agiografia dell’uomo “che era tirchio – va detto – e aveva tanti difetti perché era autentico”, l’Assessore alla cultura della Regione Lazio Lidia Ravera non è stata da meno, rammentando come da bambina torinese si scoprì precoce ammiratrice di Nino Manfredi durante la trasmissione Canzonissima con Delia Scala. “Manfredi ha saputo intuire la tragedia sotto la commedia, l’orgoglio sotto l’umiltà, la malinconia sotto l’ironia. È stato un artista straordinario e sono felice che questa festa glocal lo possa degnamente ricordare”. Tra i colleghi che omaggeranno Nino ci saranno anche Edoardo Leo (recitò nel 1998 insieme a Manfredi in Grazie di tutto, diretto dal figlio Luca Manfredi) e Alessandro Benvenuti a cui è stata affidata la regia del testo teatrale inedito scritto dal compianto artista. Da rilevare che alcuni proventi delle celebrazioni di Nino! andranno alla onlus Viva la Vita per il sostegno dei malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), associazione in cui Erminia Manfredi è attivamente impegnata.