Kathleen Sebelius, il segretario alla salute statunitense, ha rassegnato le dimissioni. Al suo posto, hanno fatto sapere fonti della Casa Bianca, Barack Obama nominerà Sylvia Mathews Burwell, che oggi è direttore dell’Office of Management and Budget. L’addio della Sebelius, atteso da tempo, arriva dopo cinque anni di polemiche e tempeste politiche attorno all’Obamacare, la riforma sanitaria sponsorizzata dal presidente, e prima delle prossime elezioni di midterm, nelle quali i democratici dovranno affrontare gli attacchi dei repubblicani proprio in tema di obiettivi e attuazione della riforma sanitaria.
Fonti dell’amministrazione hanno fatto sapere che le dimissioni della Sebelius sono state volontarie e non sollecitate. Da tempo a Washington era però nota l’insoddisfazione di Obama nei confronti della performance del suo segretario alla salute, soprattutto per i problemi di funzionamento di HealthCare.gov, il sito dove gli americani devono registrare la loro iscrizione al nuovo programma sanitario. La preoccupazione di Obama, spiegavano fonti della Casa Bianca, era che questioni tecniche finissero per oscurare e vanificare il valore politico della sua principale riforma. Ancora la settimana scorsa, quando Obama è comparso davanti ai giornalisti per celebrare i sette milioni di nuovi iscritti all’Obamacare, la Sebelius non era al suo fianco.
La Casa Bianca spera che Sylvia Mathews Burwell, la sostituta della Sebelius, porti alla sanità americana una particolare attenzione alle questioni più amministrative e procedurali. La Burwell, che dall’Office of Management and Budget ha già sovrinteso allo sviluppo delle politiche sanitarie, viene dalla West Virginia e ha studiato a Harvard e Oxford. La sua scelta è maturata da settimane, dopo che le dimissioni della Sebelius erano diventate ormai inevitabili. In una serie di conversazioni con Obama, l’ormai ex-segretario alla Sanità aveva rilevato che, dopo cinque anni di lavoro e il passaggio del 31 marzo, data limite per l’iscrizione ai nuovi programmi sanitari, il suo compito era arrivato al termine.
Il passaggio di consegne è comunque destinato a suscitare ulteriori polemiche in un’area che da anni è segnata da feroci divisioni. “Non importa chi è alla guida del Dipartimento alla Salute” ha detto Reince Priebus, chairman del Republican National Committee. “L’Obamacare continuerà a essere un disastro. E secondo Mitch McConnell, leader dei repubblicani del Senato, “le dimissioni della Sebelius sono soltanto un palliativo per milioni di americani che sono stati ingannati e delusi dalla riforma”. La violenza dell’attacco è rafforzata dal fatto che la Sebelius è da anni una delle principali collaboratrici ed alleate di Obama. Già governatrice del Kansas (e nominata dalla rivista “Time” “uno dei cinque migliori governatori del Paese”) la Sebelius è stata uno dei primi democratici di alto profilo ad appoggiare Obama nel 2008 contro Hillary Clinton (molti fecero allora il suo nome come possibile candidata alla vice-presidenza).
L’ uscita di scena della Sebelius, quindi, è qualcosa di più del semplice avvicendamento in un ministero chiave. E’, in qualche modo, il segno delle difficoltà, per alcuni anche dello sfaldamento, del progetto politico di Obama a due anni dalla fine del suo mandato. Tanto più che nei mesi a venire il presidente, e la sua riforma sanitaria, subiranno ulteriori attacchi e messe in discussione. L’Obamacare sarà uno dei temi del dibattito politico in molti Stati, con centinaia di spot televisivi anti-riforma pagati dai candidati repubblicani. Oltre la politica, la sanità obamiana nei prossimi mesi dovrà affrontare una serie di importanti verifiche tecniche: come amministrare le penali per coloro che rifiutano di dotarsi di un’assicurazione sanitaria; come gestire gli aumenti dei premi assicurativi; che tipo di obblighi in materia di assistenza sanitaria dovranno essere previsti per i datori di lavoro.