Il giurista che considera legittimata la Trattativa tra pezzi dello Stato e Cosa Nostra candidato alle elezioni europee nelle liste del Pd. È la proposta avanzata dal segretario siciliano dei democratici Fausto Raciti, che vuole candidare il professor Giovanni Fiandaca per un seggio a Bruxelles. “È una personalità di assoluto spessore, capace di rappresentare, al più alto livello, non solo la nostra regione, ma anche le idee e i valori che sono propri del Partito democratico. Auspichiamo che accetti la proposta” ha dichiarato il segretario piddino, che ha lanciato la candidatura di Fiandaca di concerto a Davide Faraone, luogotenente siciliano di Matteo Renzi.
Fiandaca andrebbe a prendere il posto in lista dello stesso Raciti, che ha annunciato di volersi ritirare dalla corsa, dopo che mercoledì scorso era stato protagonista di un pesantissimo scontro con Rosario Crocetta. “Non mi sembra opportuno partecipare a un dibattito in regione che resta molto complesso, gravato del sospetto che le mie prese di posizione siano condizionate dalla ricerca del consenso personale” ha spiegato Raciti, che è il secondo candidato a ritirare il proprio nome dalla lista per le Europee, dopo la marcia indietro di Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa proposta capolista da Renzi ma poi finita in terza posizione. Il Pd siciliano è in fase di implosione continua e costante: il governatore ha tirato per la sua strada, nominando una nuova giunta senza ascoltare le richieste del suo partito. La resa dei conti era dunque rappresentata dalla lista insulare per le elezioni Europee: lista da cui erano rimasti fuori sia Beppe Lumia, main sponsor di Crocetta, che Antonello Cracolici, ispiratore delle manovre di Raciti.
Il giovane segretario aveva chiesto in direzione nazionale di sostituire il suo nome con quello di Cracolici: richiesta che era stata cassata. Adesso arriva un nuovo ritiro, questa volta per lanciare la candidatura di Fiandaca, ordinario di diritto Penale all’Università di Palermo, autore di un saggio (“La mafia non ha vinto”, Laterza), dove con lo storico Salvatore Lupo definisce la trattativa Stato-mafia “legittimata dalla presenza di una situazione necessitante”.
“Sono colto di sorpresa” dice Fiandaca che non declina l’invito e si riserva una “pausa di riflessione. Apprezzo il senso della richiesta di candidatura che mi viene rivolta, anche perché la interpreto come proiettata in un orizzonte futuro che intende fuoriuscire dalle recenti divaricazioni interne al Pd. Mi sia consentita, però, una pausa di riflessione prima di dare una risposta”. Fiandaca ringrazia comunque la segreteria nazionale e regionale del Pd “per questa sollecitazione a prender parte alla competizione”.
Modificato da redazione web alle 19.09