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Dell’Utri arrestato, Brunetta: “Vittima di tortura giudiziaria. Come Andreotti”

L'ex ministro usa per l'ex senatore, amico personale di Silvio Berlusconi, le stesse immagini che usa per il leader: "Marcello Dell’Utri, qualunque sentenza ci sia martedì, è realmente innocente, e vittima di una tortura giudiziaria che lo ha incatenato per vent'anni all’immagine del mafioso

“Con ogni evidenza le dichiarazioni del governo (l’annuncio dell’arresto di Dell’Utri è stato dal ministro Alfano, ndr) e le prime pagine dei giornaloni sulla vicenda Dell’Utri segnano l’inizio della campagna elettorale. Dell’Utri, fino a sentenza definitiva è innocente e deve essere considerato tale da tutti, pm e giudici compresi. Che reato ha commesso per essere umiliato pubblicamente e tradotto in catene in una stazione di polizia straniera? Nessunissimo. Non gli è stato ritirato il passaporto, non gli è stato mai stato vietato l’espatrio. E allora perché trattare da criminale un innocente che non sta commettendo alcun reato? È stato ordito un processo alle intenzioni. Si è inventato dal nulla un reato sulla base di chiacchiere di terze persone. Indecente”. Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, entra a piedi uniti sull’arresto del’ex senatore e compagno di partito. Accusato dai giudici di secondo grado di aver avuto un ruolo di “mediatore” tra l’ex Cavaliere e Cosa nostra. 

L’ex ministro usa per l’ex senatore, amico personale di Silvio Berlusconi, le stesse immagini che usa per il leader: “Marcello Dell’Utri, qualunque sentenza ci sia martedì, è realmente innocente, e vittima di una tortura giudiziaria che lo ha incatenato per vent’anni all’immagine del mafioso. La tecnica è quella ben conosciuta, usata contro politici invisi a certe correnti politicizzate e deviate della magistratura – aggiunge – Come contro Andreotti si sono gestite sempre nuove ondate di pentiti. Per cui confutati i primi, subito ne arrivano di nuovi. E così via. Nessuna prova. Un killer che non ricordava quante fossero state le sue vittime, ‘forse 50 o 60’, poi sostenne con sicurezza che il vero proprietario della Standa non fosse Berlusconi ma Craxi. Se c’è giustizia la Cassazione dovrà cancellare la sentenza che condanna Dell’Utri a 7 anni, come già rispedì al mittente per illogicità e forzature la prima sentenza della Corte d’Appello”. Martedì è prevista il verdetto della Cassazione.