Ecco il testo integrale del colloquio tra il gemello dell'ex senatore arrestato a Beirut, Alberto, e l'imprenditore Vincenzo Mancuso. Il piano di fuga in Guinea Bissau con un business finanziato dall'associazione creata dal leader di Fi "per costruire ospedali in Africa". Il coinvolgimento di Gennaro Mokbel, condannato in primo grado per riciclaggio
Marcello Dell’Utri e Gennaro Mokbel stavano progettando una latitanza dorata insieme tra Libano e Nuova Guinea grazie agli appoggi garantiti dai milioni e dal nome di Silvio Berlusconi. Questo dice il gemello Albertodell’Utri nella seconda parte, inedita, dell’intercettazione della conversazione del novembre scorso nel privé del ristorante Assunta Madre, il ristorante di pesce più alla moda della capitale, che vanta tra i suoi frequentatori vip di ogni settore e orientamento da Massimo D’Alema a Beppe Grillo, da Belen a Giorgio Armani, da Stallone a Francesco Totti. Quella sera Alberto Dell’Utri e il suo amico Vincenzo Mancuso, un imprenditore catanese fratello di un parlamentare siciliano finito ai domiciliari nel 2012 per un’altra indagine, scelgono la saletta riservata per parlare del piano di fuga. Peccato che la sala è imbottita di microspie dalla Squadra Mobile di Roma guidata da Renato Cortese che indagava, su delega del procuratore Giuseppe Pignatone, per riciclaggio sul patron del locale: Gianni Micalusi detto Johnny. Alle ore 21,34 dell’8 novembre del 2013 la voce di Johnny resta in sottofondo ed è sopravanzata da Alberto Dell’Utri e Vincenzo Mancuso. I due discutono la strategia migliore che il gemello Marcello dovrà adottare quando rischierà di finire dietro le sbarre. Alberto Dell’Utri racconta che Marcello punta sul Libano (dove Marcello Dell’Utri è stato arrestato ieri per ordine della Corte d’appello di Palermo in vista della sentenza di Cassazione sull’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, ndr) e sui rapporti con un candidato alle prossime elezioni presidenziali. Alberto aggiunge però che l’amico Gennaro Mokbel, la cui famiglia è di origine libanese, suggerisce un’altra strada: la Guinea Bissau.
Ecco il piano che sembra preso da un film: Mokbel condannato in primo grado a 15 anni per riciclaggio e Marcello Dell’Utri, condannato in secondo grado a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa, sarebbero dovuti fuggire insieme in Nuova Guinea. Per aprire la strada degli affari e delle concessioni sulle risorse del Paese africano ai fuggitivi ci voleva però una donazione sostanziosa. Mancuso parla di 5 milioni di euro. E indovinate un po’, almeno nelle parole in libertà dette quel giorno nel ristorante, chi offrirebbe il regalo agli africani sotto forma di fondi a una onlus? Silvio Berlusconi ovviamente. Si potrebbe schermare il tutto attraverso la onlus di Berlusconi che sta costruendo ospedali in Africa. Oppure si potrebbe creare ex novo una bella scuola di calcio. In fondo, secondo i magistrati palermitani, Marcello cominciò a costruire la sua carriera di mediatore tra la mafia e Berlusconi sul campo della Bacigalupo di Palermo con lo stalliere Vittorio Mangano. Perché non concludere la parabola in un campo polveroso dell’Africa centrale? Alberto sogna a occhi aperti: “Deve solo dire a Silvio: ‘vado nella Guinea Bissau’ (…) Marcello dice che è fattibile (…). A Marcello piace. Poi si fa “Beirut-Guinea, Guinea-Beirut, con il passaporto diplomatico ahahah”.
L’INTERCETTAZIONE. Questa è la conversazione registrata dalla Polizia l’8 novembre alle 21. Alberto Dell’Utri (A) e Vincenzo Mancuso (V) entrano nel privé e parlano degli investimenti in Guinea.
A: Allora ha aperto la società… c’è da ottenere le concessioni per lo sfruttamento della miniera e della pesca, risorse ricchissime e non sfruttate… allora di ingraziarsi definitivamente tutta la… il governo… quello che ha chiesto… Gennaro (Mokbel, ndr) dobbiamo fare della beneficenza.
V: In ospedale 5 milioni di beneficenza se li sognano.
A: E sfruttiamo una onlus di Berlusconi che ha in Africa per la costruzione degli ospedali.
V: Che dice Marcello? A: Ci fanno credito a noi tutti perché sanno che siamo vicini a Berlusconi, dobbiamo dimostrare la vicinanza… V: Vabbè quello non credo che sia un problema che Marcello… A: Ecco allora quello gli ha chiesto… i soldi per la costruzione delle opere benefiche… dice, li mando Gennaro.
V: Gli devi dire a Gennaro di stare saggio perché se riusciamo a chiudere con quella testa di cazzo (sta parlando forse di Berlusconi? ndr) lui manco quelli deve tirare fuori, se vuole apparire che è lui a farlo, facciamo fare alla sua società come se facesse una donazione … è inutile che esca fuori i soldi, possono essere utili per altro. A: Lui è disponibile. V: Intanto serve. A: Marcello non deve fare altro che andare da Silvio e dirgli: Silvio io vado nella Guinea Bissau gli spiega tutto, per fare… Fondo una scuola di calcio per i ragazzi “Luigi Berlusconi” (si riferisce alla Fondazione intestata al padre di Silvio, ndr). V: Minchia Berlusconi sarà…
A: Cose che a Marcello piace…
V: (…) Marcello ha detto che è una cosa fattibile per lui.
A: Si dice che quando abbiamo fatto ci danno la concessione di tutto.
V: Ma avete parlato dei passaporti diplomatici?
A: Passaporto diplomatico di tutto anche perché deve consentire lo spostamento: Libano-Guinea; Libano-Guinea e altri Paesi africani eventualmente… intanto hanno preso la concessione dei gratta e vinci (ridono).
Poi entrano nei dettagli tecnici.
V: La Guinea Bissau, lo sai che è uno Stato che concede i passaporti Diplomatici molto facilmente?!
A: È poi sei anche creativo e determinato. Allora, lunedì ci sarà anche questo personaggio che sta a Roma in centro… che qua bisogna accelerare i tempi… che Marcello se poi non ce la fa, rientra…
V: A scusami, non ha pensato Marcello a farsi nominare ambasciatore della Guinea Bissau?
A: Qua c’è tutto un retroscena, che ti dico in quattro parole: questo personaggio che ha sposato la figlia del presidente africano, che ha conosciuto questo… questi qua son rimasti impressionatidalfattocheunitaliano,un bianco che parla la loro lingua e l’hanno invitato ad andare con loro a Bruxelles che c’era una… con tante nazioni… tra cui anche questi della Guinea Bissau e lui li è andato insieme a questi della Guinea Bissau, che lo hanno preso in seria considerazione e gli hanno dato il passaporto diplomatico… gli hanno aperto le porte, a Bruxelles ha preso la parola… davanti a 400 delegati… questo qua e bravissimo e appunto è entrato nelle grazie di questi reggenti della Guinea Bissau… per cui lo hanno invitato ad andare da loro e lui ha scoperto delle ricchezze infinite.
V: No, è un Paese ricchissimo di minerali, oro, platino, diamanti…
A: Questo, lì ha scoperto un mondo incredibile.
da il Fatto Quotidiano del 13 aprile 2014