Nell’era di internet tutti pensano di sapere tutto di tutto. In realtà in molti sanno poco di tutto o poco di niente.
Le mie preferite sono le citazioni dotte, ad esempio in campo economico: Paul Robin Krugman, Joseph Eugene Stiglitz e via dicendo. Succede che persone poco affini con una materia, e magari pure in buona fede, ancorano le loro idee ai “come ha detto tizio e caio” per dare concretezza a tesi e ipotesi che non sanno o non possono argomentare.
La diatriba sull’euro ne è un esempio lampante. Da mesi, partiti e movimenti vari alimentano il tormentone dell’euro sì o euro no, trasformando le elezioni europee del 25 maggio in un referendum sulla moneta unica invece che sul rinnovo dell’Europarlamento. D’altronde lo hanno capito tutti: prendersela con l’euro attira voti, tanto che qualche partito l’ha messo pure nel simbolo della lista.
Ma torniamo alle citazioni dotte. Non sono un economista, quindi non è compito mio difendere o attaccare la moneta unica. Ma come giornalista sono in grado di individuare l’uso strumentale delle dichiarazioni altrui, come quando poche frasi sono estrapolare da un contesto più generale. E per questo internet è il luogo ideale. Basta una frasetta letta in un blog e rimbalzata nel web, o un video di pochi secondi, e tutti credono di sapere il Krugman o Stiglitz pensiero, non avendo magari mai letto più di dieci righe degli stessi.
Stanco di queste stesse strumentalizzazioni, lo stesso Stiglitz ha diramato, insieme al collega e Nobel per l’Economia Amartya Sen, un comunicato stampa dove parla chiaro (tradotto in calce):
“Ne abbiamo abbastanza dell’utilizzo sbagliato delle nostre analisi sul funzionamento dell’euro che viene fatto in Francia e in altri Paesi europei.
Siamo assolutamente a favore di un’Europa più unita e, da ultimo, di un’unione politica. L’unione monetaria dovrebbe andare di pari passo con un’unione fiscale e un’unione bancaria, riforme che speriamo vivamente avvengano a tempo debito. Anche se riteniamo che istituire un’unione monetaria senza un’unione bancaria e fiscale sia un errore economico, siamo fortemente “pro Europa” invece che “anti Europa” e vogliamo molto di più che una mera unione monetaria”.
Insomma dire che Stiglitz è contro l’euro tout court è falso e strumentale. L’economista è critico nei confronti della moneta unica senza unione fiscale e bancaria e per questo auspica entrambe queste riforme. Insomma lui, contrariamente a quei partiti e movimenti politici che ne strumentalizzano le parole, vuole fare un passo avanti (unione fiscale e bancaria) e non uno in dietro (uscita dall’euro).
La verità è che nell’era di internet è facile prendere granchi perché l’informazione mondiale abbonda e non sempre si dispone delle chiave di lettura giuste. A questo dovrebbero servire i giornalisti, almeno quelli bravi e in buona fede.