Costi bancari trasparenti, procedure più rapide per cambiare banca, obbligo in tutti gli Stati di creare un sito web dove i consumatori possano confrontare le tariffe di tutte le banche del loro Paese, accesso ad un conto per tutti, anche migranti e chi non ha una residenza fissa: è quanto stabilisce la direttiva Ue proposta dalla Commissione e approvata martedì a larga maggioranza dall’Europarlamento.
Con la nuova legge, chiunque risieda legalmente nell’Ue, anche senza fissa dimora, avrà il diritto di aprire un conto bancario di base e a nessuno potrà essere negato tale diritto sulla base della nazionalità o del luogo di residenza. “Garantire l’accesso ai conti di base per tutti i consumatori, compresi i migranti e i cittadini in mobilità, stimolerà la modernizzazione economica, faciliterà la libera circolazione e aiuterà i più svantaggiati”, ha detto il relatore Jurgen Klute (Gue).
La legge inoltre punta alla massima trasparenza: il cliente deve capire costi e commissioni, tassi d’interesse e deve poter confrontare le offerte. Per questo in ogni Stato Ue, dovrà essere creato almeno un sito web indipendente che permetta di confrontare i tassi d’interesse e le tariffe applicate dalle banche. Infine, cambiare conto sarà più facile: i costi del passaggio saranno contenuti, la banca stessa si occuperà di trasferire alla nuova le domiciliazioni o gli addebiti permanenti, e ci saranno costi da disguidi, sarà la banca a pagare.
Contestualmente il Parlamento Ue ha approvato in via definitiva le nuove norme a tutela dei piccoli investitori. Prima di firmare un contratto, a tutti gli investitori non professionisti dovranno essere consegnate tre pagine, in formato A4, del KID (Key Information Document) così da aiutarli a capire e a confrontare prodotti di investimento pre-assemblati e basati sulle assicurazioni, a stimare il costo totale del loro investimento, nonché a renderli consapevoli del rapporto rischio-rendimento.
Il KID dovrebbe essere chiaramente separato dalla documentazione commerciale e preparato dal soggetto che ha creato il prodotto finanziario. Quando possibile, agli investitori sarà consegnato anche una “avvertenza di complessità” per avvertire che “il presente prodotto è considerato alquanto complesso e potrebbe non essere idoneo per tutti gli investitori al dettaglio”. Le nuove norme si applicano a tutti i prodotti d’investimento destinati ai piccoli investitori. Non si applicano invece ai prodotti di assicurazione non sulla vita, ai regimi pensionistici ufficialmente riconosciuti.
E se un piccolo investitore è in grado di dimostrare che la perdita finanziaria è stata causata dalle informazioni imprecise o incoerenti del KID, il creatore del prodotto di investimento potrebbe essere responsabile ai sensi del diritto nazionale.