Solo il 13% delle denunce di stupro in Inghilterra vedono una condanna. I numeri che emergono dalle indagini del Bureau of investigative journalism – un’agenzia di giornalismo investigativo inglese – spiegano più di tante parole quanto le vittime di stupro, nel Regno Unito, siano lasciate sole.
Nonostante negli ultimi dieci anni le denunce di stupro siano aumentate, azioni penali e condanne non hanno tenuto il passo coi tempi, e la velocità con cui i casi sono abbandonati sta andando di male in peggio. Dati alla mano, il 20% delle denunce sono abbandonate dopo essere state portate a giudizio. Ma il più alto spartiacque si ha quando i casi sono ancora sotto il controllo della polizia, che abbandona due terzi dei casi di stupro, anche se la maggior parte delle volte il presunto carnefice è conosciuto dalla vittima. Infatti, solo il 17% dei casi viene abbandonato perché l’assalitore è ignoto.
Spiega il fenomeno Betsy Stanko, criminologa della Metropolitan police di Londra che ha curato un rapporto su come le denunce di stupro sono state trattate dalla polizia inglese negli ultimi otto anni. Stanko ha chiesto un cambiamento radicale. “Il problema è che la polizia si concentra sulla credibilità della vittima, fattore che è ritenuto vitale per andare avanti nelle indagini su un caso di violenza e per determinare se è venuto a mancare il consenso ad avere un rapporto sessuale”. Una centralità, quella sulla credibilità della vittima, che porta a “decriminalizzare gli stupri di alcune donne, soprattutto quelle con difficoltà di apprendimento o con problemi mentali”. E mentre sempre più studi dimostrano come persone con problemi mentali siano più facilmente vittime di abusi sessuali, proprio loro hanno una probabilità inferiore del 67% di vedere il loro carnefice sotto processo.
“Queste donne devono affrontare incredibili ostacoli – puntualizza Betsy Stanko – sul loro stupro non sarà mai fatta giustizia. E come chiamare questo atteggiamento se non una palese decriminalizzazione del reato?”. Le sue parole riportano a quando, due anni fa, l’Inghilterra fu scossa dall’arresto di diversi agenti di polizia, condannati proprio per non aver considerato come stupro quello subito da alcune categorie di donne in difficoltà.
A essere meno protette non sono solo le donne con problemi mentali, ma anche quelle che sono state violentate in circostanze “particolari”. Ed è così che l’aver bevuto alcol prima della violenza diminuisce la possibilità di vedere la propria denuncia accolta del 45%. Altra circostanza che andrà a sfavore della vittima, è quella di avere avuto in passato una relazione o aver fatto sesso consenziente con l’aggressore. Ulteriore vulnerabilità, l’essere minorenni. Tutti casi in cui una violenza inizialmente classificata come stupro può essere declassata come “no crime”.
Ma essere under 18, bere alcolici o conoscere il proprio aggressore sono esattamente le caratteristiche dell’80% delle vittime di stupro in Inghilterra, mentre il 18% riportano disturbi mentali. Non solo. Un altro tratto allarmante rivelato dal Centro di giornalismo investigativo inglese, è la neppur tanto velata connessione tra il modo in cui i casi di stupro sono trattati a Londra, e i tagli al personale governativo addetto al supporto delle vittime di reati sessuali: più della metà negli ultimi tre anni.