Intervista a tutto tondo rilasciata dal direttore del fattoquotidiano.it Peter Gomez a Enrico Bertolino nella trasmissione “Glob”, su Rai Tre. Tema focale del dibattito: le differenze tra il giornalismo tradizionale cartaceo e quello on line. “Con l’informazione sul web siamo di fronte a una rivoluzione” – afferma Gomez, che ricorre a una metafora per spiegare il passaggio dalla carta stampata al giornale on line: quella delle pellicole e delle riprese digitali. E aggiunge: “Di giornali di carta ne rimarranno, ma ne resteranno pochi. L’affidabilità di un giornalista non dipende da che mezzo usa, io posso scrivere sui muri ed essere un giornalista affidabile. Non c’è differenza tra i media, ma tra i giornalisti. Ci sono giornalisti onesti, giornalisti bravi, giornalisti venduti”. Il direttore del Fatto on line sottolinea: “Montanelli diceva spesso che i giornali, il giorno dopo, sono buoni per incartare il pesce. Sull’on line, se scrivi una cosa sbagliata e hai un sito commentato, troverai sempre qualcuno che te lo farà notare. E devi correggerti e chiedere scusa. Sul cartaceo, invece, pubblichi magari la lettera di disappunto a pagina 33”. Bertolino ribatte, menzionando il rischio di divulgazione di bufale attraverso i social network. Gomez replica: “Pensa a tutti quelli che hanno guardato il tg4. Bisogna vedere sempre a cosa rimanda la notizia pubblicata su facebook e da chi è prodotta quella notizia. Quando, ad esempio, nel 2001 i social network non erano così diffusi come adesso, quanti di noi hanno creduto alle armi di distruzioni di massa in Iraq?”. E puntualizza: “Internet porta ad aumentare la coscienza critica: prima una bufala la scrivevi su un quotidiano e non ti sbugiardava nessuno, oggi il rischio che qualcuno la smascheri c’è ed è forte”. Il vis-à-vis tocca poi l’annoso argomento della “colonna infame” che su molte testate porta molto traffico e sui risultati raggiunti dal nostro sito