Giustizia & Impunità

Rifiuti, revocati gli arresti domiciliari a Manlio Cerroni il patron di Malagrotta

È coinvolto in un’inchiesta della procura di Roma su presunti illeciti legati alla gestione e smaltimento dei rifiuti a Roma e nel Lazio. Disposta la scarcerazione anche per le altre persone coinvolte nell’inchiesta

Revocati gli arresti domiciliari per Manlio Cerroni, patron dell’ex megadiscarica di Malagrotta e coinvolto in un’inchiesta della procura di Roma su presunti illeciti legati alla gestione e smaltimento dei rifiuti a Roma e nel Lazio. A deciderlo è stato il gip Massimo Battistini che ha disposto la scarcerazione anche per le altre persone coinvolte nell’inchiesta.

A carico di alcuni indagati il giudice ha applicato una misura più lieve come il divieto della dimora a Roma. La procura nei giorni scorsi si era espressa per un affievolimento dei domiciliari anche perché il 5 giugno prossimo per tutti è fissata la prima udienza del processo.

Manlio Cerroni, monopolista nella gestione del pattume nella capitale e nel Lazio, durante gli anni sia del centrodestra che del centrosinistra, era ai domiciliari dal 9 gennaio. Con lui agli arresti domiciliari c’erano altre sei persone: l’ex presidente della Regione Lazio Bruno Landi, i dirigenti regionali Luca Fegatelli e Raniero De Filippis; Francesco Rando, gestore della Pontina Ambiente e della E.giovi srl che, insieme al Consorzio Co.la.ri., è tra le aziende principali di Cerroni; Pino Sicignano, direttore della discarica di Albano Laziale e Piero Giovi  socio di imprese e storico collaboratore di Cerroni. Tra i reati contestati a vario titolo agli indagati vi sono l’associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti e la truffa.