La coppia scoppia. Dentro e fuori dal campo. Che il triangolo faccia parte della vita di un calciatore è cosa nota. Lo ha deciso il dio del calcio quando ha pensato a questo stupendo giuoco – con la u – che vede 22 atleti correre dietro a una palla. Il triangolo è il più classico degli schemi, lo si impara nei cortili, nelle ville comunali e nei campetti di periferia, da Manchester a Bagheria. Dai e vai, scatta, tira e se tutto va bene fai gol. Ma il triangolo no, fuori dal campo nessuno l’aveva considerato. Neanche Nathaniel Creswick che nel 1857 fondò la prima squadra di calcio della storia, lo Sheffield Fc, quando la stretta di mano aveva ancora un valore.
Uno dei primi a scrivere il Manuale (d’amore) del calcio è stato Josè Altafini, bravissimo nel reparto avanzato, che negli anni Sessanta, già sposato con una ragazza brasiliana, si innamorò di Annamaria Galli, moglie del suo compagno di squadra Paolo Barison soprannominato “Bisonte”, con cui vinse lo scudetto del 1961-62 insieme ai rossoneri Giovanni Trapattoni e Gianni Rivera.
Tra golssip e voci di spogliatoio, trovano conferme le notti magiche di Rita Schillaci e Gianluigi Lentini. Nel 1993 l’ala del Milan si schianta con la sua porsche dopo aver preso parte al torneo organizzato per il centenario del Genoa. Sopravvive fortunatamente all’incidente, e dichiara: “stavo andando da Rita”. In effetti la prima ad accorrere in ospedale fu proprio la moglie di Salvatore, detto Totò.
Il centrocampista tedesco ha rovinato, con una scappatella, il fidanzamento del suo compagno Christian Lell con la bella Daniela Aumann, che poi ha felicemente sposato. Mentre il capitano del Chelsea JT ha tradito il suo amico e testimone di nozze Wayne Bridge, flirtando con Vanessa Perroncell, moglie del terzino dei blues. Niente stretta di mano e amicizia finita. «A Fuerte Apache, dove sono cresciuto, Terry non sarebbe vivo o avrebbe le gambe spezzate», queste le parole dell’argentino Carlitos Tevez, all’epoca dei fatti giocatore del Manchester City.
Evidentemente non la pensa allo stesso modo il connazionale Maxi Lopez, visto che Mauro Icardi continua a correre e a segnare. Per ora. Ma l’argentino blucerchiato, il triangolo della Nara-azzurra Wanda con il suo amichetto Mauro non l’aveva considerato, o forse sì. Di sicuro non aveva considerato le botte social a colpi di tweet e una storia 2.0 che va avanti a suon di gol, tatuaggi e uccellini blu del malaugurio (che forse ora si può dire conclusa con l’abbandono di Twitter della stessa Wanda Nara). Un neorealismo rosa Gazzetta che forse solo un grande maestro come Luigi Comencini avrebbe potuto immaginare. Nel nome di Creswick. Scambiatevi un tweet di pace.