L'elezione del fondatore di Stamina pare una missione impossibile: è in lista con "Io cambio-Maie", costituita da ex leghisti delusi. Intanto dopo la cancellazione dall'albo delle onlus della sua fondazione lo psicologo ha fatto nascere una nuova associazione. Tra gli obiettivi la "raccolta fondi". Costo della tessera: 20 euro
“Vannoni mi ha detto che aveva bisogno di andare in politica per portare avanti la sua battaglia”: così Claudio Morganti, europarlamentare in carica della lista “Io cambio-Maie”, spiega al fattoquotidiano.it la genesi della candidatura, fortemente cercata dal fondatore di Stamina Foundation, per le prossime elezioni europee. E Morganti, leghista pentito ed espulso dal Carroccio un anno fa, gli ha offerto un posto di primo piano nella corsa per Bruxelles, con la “sua” formazione nata solo cinque mesi fa e presieduta da un altro ex leghista, Angelo Alessandri. Davide Vannoni è candidato in tutte le circoscrizioni; è capolista nel sud Italia e nelle Isole, e al secondo posto dopo Morganti nel centro Italia.
L’obiettivo del 4% (la soglia di sbarramento) è tutt’altro che scontato: se Vannoni può contare sui sostenitori di Stamina, gli altri candidati della lista puntano soprattutto al voto di “esodati e alluvionati”. “Ho incontrato Vannoni durante la discussione del decreto Balduzzi in Senato (aprile 2013, ndr), mi ringraziò dell’interrogazione presentata alla Commissione Europea”: Morganti aveva infatti chiesto, alla luce del dibattito scatenatosi in Italia, se esistessero programmi europei per la ricerca sulle cellule staminali. E dopo aver partecipato, nell’ultimo anno, alle manifestazioni del movimento pro Stamina, non ha dubbi: “La sperimentazione è stata bloccata per l’intervento delle lobby farmaceutiche”. Su questo punto, lo scambio di accuse tra la fondazione di Vannoni e il ministero della Salute non conosce tregua: la titolare del dicastero, Beatrice Lorenzin, ha annunciato che se il nuovo comitato ministeriale dovesse confermare le conclusioni del precedente, è pronta “a dare i 3 milioni di euro previsti per quella sperimentazione alla ricerca sulle patologie rare”.
Ma per fronteggiare i problemi di liquidità di Stamina Foundation (qui raccontati dal vice presidente, Marino Andolina), soprattutto dopo la cancellazione dall’albo delle onlus della fondazione Stamina, è spuntata una nuova onlus: il “Movimento Stamina Italia”, costituitosi in associazione il 24 marzo scorso. Nel consiglio direttivo siede Vannoni, ma non Andolina. Tra gli obiettivi della onlus la “raccolta fondi” e il “sostegno dell’attività della fondazione Stamina”. Costo del tesseramento: 20 euro. Nelle intenzioni del fondatore, che pochi giorni fa ha riunito in una location segreta a Bologna i suoi sostenitori per comunicare gli ultimi cambiamenti, “andrà a sostituire i comitati pro stamina regionali e darà nuova linfa a questa battaglia”.
Intanto la procura di Torino non ha ancora chiuso le indagini su Vannoni e il suo staff, quelle per cui il pm Raffaele Guariniello ipotizza il reato di esercizio abusivo della professione medica e somministrazione di farmaci pericolosi per la salute, affrontando in modo diretto la questione della validità scientifica del metodo. E’ iniziato invece il processo per tentata truffa alla Regione Piemonte: prossima udienza prevista il 22 maggio, poco prima dell’Election day. “Per noi non è un problema che Vannoni sia imputato in un processo”, spiega Morganti. E in effetti, a guardare gli altri partiti, tra indagati e condannati, il candidato di “Io cambio” è in buona compagnia.