Mentre il pontefice presiedeva la via crucis al Colosseo, il suo elemosiniere monsignor Konrad Krajewski ha distribuito denaro ai senza fissa dimora che dormono nelle zone intorno alla stazione Termini, a Santa Maria Maggiore e Ostiense. I soldi sono frutto del ricavato delle pergamene con le benedizioni apostoliche del Papa
Papa Francesco non pensa solo allo spirito. Mentre Bergoglio presiedeva la via crucis al Colosseo, in diretta mondovisione con oltre 50 Paesi, il suo elemosiniere, monsignor Konrad Krajewski, o padre Corrado come ama farsi chiamare, ha distribuito banconote da 50 euro e un biglietto di auguri pasquali a nome di Papa Francesco ai senza fissa dimora che dormono nelle zone intorno alla stazione Termini, a Santa Maria Maggiore e Ostiense. Un gesto di carità che è arrivato proprio nel giorno in cui il premier Renzi annunciava che non ci sarà nessun bonus economico per i cosiddetti “incapienti”, ovvero per chi guadagna meno di 8mila euro l’anno.
I soldi che padre Corrado ha distribuito a nome di Francesco ai clochard di Roma sono frutto del ricavato delle pergamene con le benedizioni apostoliche del Papa che, con l’elezione di Bergoglio del 13 marzo 2013, sono notevolmente aumentate. Lo stesso dono è stato portato alle circa trenta donne ospiti in questi giorni della Casa Dono di Maria in Vaticano, struttura gestita dalle missionarie della carità, le suore di madre Teresa di Calcutta. In questo modo è stata praticamente svuotata la cassa dell’elemosineria apostolica, così come vuole Francesco. “Il Papa – ha raccontato monsignor Krajewski – mi ha detto che nel conto dell’elemosineria non ci devono essere soldi, non devo vincolare o investire, ma devo spendere tutto. E spesso il Papa mi chiede: ‘Hai bisogno di soldi?’. Mi ha detto anche: ‘Tu fai il lavoro più bello di tutti'”.
L’iniziativa di donare questi soldi ai senza fissa dimora di Roma, ha spiegato padre Corrado, è nata dopo che Francesco ha ascoltato la dura omelia del venerdì santo tenuta come tradizione dal predicatore della Casa Pontificia, padre Raniero Cantalamessa, durante la celebrazione della passione di Gesù nella Basilica Vaticana. Il cappuccino che per anni ha spiegato il vangelo in televisione, ha denunciato senza mezzi termini l’idolatria del denaro. “Non è già scandaloso – ha domandato padre Cantalamessa – che alcuni percepiscano stipendi e pensioni cento volte superiori a quelli di chi lavora alle loro dipendenze e che alzino la voce appena si profila l’eventualità di dover rinunciare a qualcosa, in vista di una maggiore giustizia sociale?”.
Ma ci sono anche altri due gesti di carità compiuti in questi giorni dall’elemosiniere del Papa a nome di Francesco. Mercoledì scorso padre Corrado ha consegnato ai circa 1100 detenuti del carcere di “Regina Coeli” il Vangelo tascabile che Bergoglio ha donato, domenica 6 aprile, ai fedeli presenti in piazza San Pietro. Due detenuti hanno anche preso parte alla via crucis del Papa al Colosseo portando la croce per un paio di stazioni. E Giovedì santo, invece, mentre Francesco celebrava la Messa dell’ultima cena con i disabili della “Fondazione Don Carlo Gnocchi – Centro Santa Maria della Provvidenza” di Roma, padre Corrado ha presieduto la stessa celebrazione presso l'”Isola dell’Amore Fraterno” per le circa 50 persone ospitate all’interno della struttura. Si tratta di un’associazione cattolica di volontariato che dal 1996 si occupa di prevenzione, solidarietà e assistenza a detenuti, ex detenuti e persone a rischio di emarginazione sociale e familiare.
Twitter: @FrancescoGrana