Sbloccata la situazione dei mezzi comprati dalla vecchia giunta Vignali e che, per una questione di lunghezze, non erano mai arrivati su strada. E' arrivata ora la deroga del codice della strada e possono essere utilizzati. Ma il Comune di Parma si trova a dover pagare una vecchia spesa che era rimasta a lungo congelata
Gli autobus che non potevano circolare, ora hanno tutte le carte in regola per trasportare passeggeri. Da mercoledì per le strade di Parma sbarcheranno i nuovi eBus, i filobus autosnodati lunghi oltre 18 metri che da due anni erano fermi nel deposito dei mezzi pubblici perché privi dell’autorizzazione a transitare. I mezzi sono stati presentati in occasione della Giornata della Terra come un traguardo dopo mesi di lotta contro la burocrazia che frenava la loro corsa, ma ora il Comune dovrà pagare un conto di oltre 3 milioni di euro, che finora era rimasto congelato proprio a causa del mancato utilizzo degli autobus.
L’acquisto dei nove eBus elettrici rossi, molto simili ai tram, era stato concluso dai vertici dell’azienda partecipata di trasporto locale Tep nel 2011, quando ancora alla guida del Comune c’era l’ex sindaco Pietro Vignali. I mezzi a basso impatto ambientale prodotti dall’azienda belga Van Hool erano costati 7,6 milioni, ma per una questione di lunghezze, nonostante il debutto già previsto nella primavera del 2012, non erano mai arrivati su strada. I veicoli all’avanguardia infatti misurano 18,61 metri, ma il codice della strada in Italia non consente la circolazione di mezzi elettrici autosnodati superiori ai 18 metri. Così gli autobus capaci di trasportare fino a 137 persone, a Parma sono rimasti vuoti, fermi ai nastri di partenza, a differenza di quanto è accaduto nelle altre città europee che si erano servite dalla stessa ditta e che invece, superando i problemi di burocrazia, hanno cominciato da subito a utilizzare gli eBus.
Dopo due anni però la questione si è risolta anche in Italia e Parma ha potuto inaugurare i nove veicoli. Grazie alla mediazione di Tep e all’intervento del ministero del Trasporto, l’omologazione provvisoria che era stata inizialmente rilasciata per i mezzi, è stata prorogata. “Sarà così fino a quando non inseriranno la modifica nel codice della strada per la circolazione di mezzi come questi” ha spiegato il presidente di Tep Mirko Rubini nel viaggio inaugurale partito da piazza Garibaldi. Insieme a lui il sindaco Federico Pizzarotti e l’assessore all’Ambiente Gabriele Folli, che hanno salutato con favore l’arrivo su strada dei nuovi eBus, che daranno un contributo al sistema di mobilità pubblica urbana a emissioni zero. Anche se, per le casse del Comune di Parma, il miglioramento della mobilità in città avrà un peso non di poco conto. I nove eBus hanno un costo di 7,6 milioni di euro, di cui 2,7 derivanti da contributo della Regione Emilia Romagna, mentre all’amministrazione Cinque stelle toccherà sborsare ben 3,13 milioni di euro.
Nel corso dell’iniziativa Pizzarotti si è limitato a commentare il taglio del nastro dei nuovi mezzi, evitando le domande sulle tensioni tra lui e Gianroberto Casaleggio: “Non voglio entrare in questo ping pong di polemiche. Ho già scritto quello che dovevo – ha detto ai cronisti – ognuno su questo può farsi un’opinione”. Solo l’assessore Folli, che era già intervenuto lunedì a difesa dell’operato dell’amministrazione sull’inceneritore, ha ribadito la propria posizione: “Ho espresso un mio parere perché c’è la consapevolezza che questa amministrazione sta lavorando bene. Non ha senso continuare a ricevere attacchi”.